MORTO IL CARDINAL MARTINI, IL VESCOVO DALLE IDEE PROGRESSISTE

Carlo Maria Martini - chiesadimilano.it

È morto poche ore fa il cardinale Carlo Maria Martini. Ad annunciarlo è stato l’arcivescovo di Milano, Angelo Scola. Da circa 16 anni il cardinale soffriva del morbo di Parkinson e non ha mai fatto mistero della sua malattia, con la quale ha sempre convissuto serenamente fino all’ultima crisi sopraggiunta a metà agosto ed entrata nella fase culminante ieri sera. «Dopo l’ultima crisi non è più stato in grado di deglutire né cibi solidi né liquidi. Ma è rimasto lucido fino all’ultimo e ha rifiutato ogni forma di accanimento terapeutico», aveva spiegato poche ore prima del decesso il neurologo Gianni Pezzoli, che da anni ha in cura  l’arcivescovo emerito di Milano. Carlo Maria Martini, nato a Torino il 15 febbraio 1927, era stato arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002, quando gli è subentrato il cardinale Dionigi Tettamanzi. Martini, biblista ed esegeta dalle idee progressiste, si era poi trasferito a Gerusalemme dove ha proseguito i suoi studi. Nel 2008 era tornato in Italia per curare il morbo di Parkinson e da allora risiedeva all’Aloisianum di Gallarate, dove oggi, 31 agosto 2012, è morto.

Carlo Maria Martini è stato un sostenitore dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso, a cominciare dall’ebraismo. Grande biblista e uomo dalla profonda cultura, ha sempre avuto una preziosa capacità di comunicare con le folle e attirare i giovani, anche grazie alle sue idee coraggiose. Ha pubblicato numerosi libri e scritti tra cui, a marzo “Credere e conoscere”, nato dalla conversazione avvenuta a più riprese con il chirurgo e senatore Pd Ignazio Marino: nel libro Carlo Maria Martini affrontava con coraggio una riflessione su alcuni dei temi più spinosi oggi per la Chiesa: inizio della vita umana, fecondazione artificiale e donazione degli embrioni, sessualità e omosessualità, celibato per i sacerdoti, fine vita ed eutanasia. A riprova di una vivacità intellettuale che lo ha accompagnato per tutta la sua vita.

«I tempi difficili hanno bisogno delle parole di saggezza e di speranza dei grandi uomini. Carlo Maria Martini ha illuminato il cammino della città tutta, non solo di una parte, Per questo, oggi ancor di più, Milano rimpiange il ‘suo’ Arcivescovo». Così il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia ricorda il Cardinale Carlo Maria Martini, per oltre vent’anni Arcivescovo di Milano, nel giorno della sua scomparsa. Nel 2002 il Cardinal Martini parlò del capoluogo lombardo come di una città caratterizzata dalla vocazione all’apertura e all’accoglienza e dalla capacità di integrare il nuovo e il diverso, caratteristiche iscritte nella sua identità. «Parole – commenta Pisapia – che sono la migliore testimonianza dell’impronta indelebile che Martini lascia a Milano e che per me sono una guida nel difficile compito di amministrare una città bellissima come la nostra. Ci mancherai. Mi mancherai, caro Arcivescovo», conclude il Sindaco. Il Comune di Milano ha proclamato il lutto cittadino per lunedì 3 settembre 2012, giorno in cui saranno celebrati i funerali del Cardinale Carlo Maria Martini.

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