Teatro Ombra, a Piacenza laboratori per educatori

©Guido Vrola
©Guido Vrola

A Piacenza quarto incontro del ciclo “Verso il teatro d’ombre: figure, testo, spazio”  rivolto ad insegnanti, educatori e animatori e curato da Nicoletta Garioni. Il prossimo appuntamento è previsto per domani, martedì 9 aprile 2013 alle all’Officina delle Ombre di Piacenza. Si tratta della seconda annualità del progetto triennale “Dal fumetto al teatro d’ombre” proposto da Teatro Gioco Vita – Teatro Stabile di Innovazione e da Associazione Amici del Teatro Gioco Vita nell’ambito del programma “InFormazione Teatrale”, organizzato con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Il ciclo, che ha preso il via il 12 marzo, proseguirà fino al 23 aprile, con appuntamenti settimanali sempre il martedì pomeriggio alle 17. Gli incontri, di carattere teorico-pratico, durano circa due ore e mezza. Il laboratorio affronta le modalità di traduzione della struttura narrativa a sequenze tipica del fumetto nel teatro d’ombre e nello spazio tridimensionale della scena. I partecipanti, guidati da Nicoletta Garioni, imparano a conoscere le tappe da attraversare a partire dal fumetto per raggiungere la sintesi del teatro d’ombre. Prendendo spunto dall’opera di un autore si analizzano gli specifici passaggi che ne rendono possibile la sua rappresentazione scenica. La storia raccontata per avventure disegnate viene quindi riletta attraverso il linguaggio delle ombre.

«Per iniziare a lavorare sull’opera di un autore – spiega la curatrice del progetto Nicoletta Garioni – è necessario tradurre la sua specifica struttura narrativa in una drammaturgia per il teatro delle ombre, ossia iniziare un processo fatto di scelte che considerino i vari aspetti legati alla creazione di uno spettacolo. Due domande in costante dialettica sono alla base di questo laboratorio: Cosa raccontare della storia? Come raccontarla? Cerchiamo di capire cosa ci interessa e qual è il nostro punto di vista, quali parti della storia si prestano ad essere tradotte in ombra e quali necessitano invece di un altro linguaggio». Il percorso si sviluppa analizzando come le scelte operate si concretizzano in personaggi e materiali d’ombra e quali relazioni si stabiliscono fra sagome, animatore e spazio scenico nel quale si svolge l’azione.

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