Resistere non serve a niente di Walter Siti

resistere non serveWalter Siti, in un’intervista rilasciata all’Huffington Post, afferma che la sua scrittura è in sintonia con i tempi  e questo gli consente di capire se stesso, cioè guarda alla realtà per comprendere chi è e qual è il suo posto nel mondo. Il finalista al Premio Strega 2013 (secondo classificato della cinquina di quest’anno) sostiene inoltre di essersi sempre scontrato con una società che sui desideri basava tutta l’economia. Studioso di Pasolini, tanto da essere il curatore delle opere dello scrittore di Ragazzi di vita, Siti definisce il denaro una specie di potere astratto che consente di afferrare tutto, dando una sensazione di onnipotenza. In Resistere non serve a niente, edito da Rizzoli, (candidato al Premio Strega), Siti sfrutta le risorse della letteratura per fare un ritratto di Tommaso, che è un ex ragazzo obeso, un matematico mancato e soprattutto un giocoliere della finanza. Tommaso, tutt’altro che privo di buoni sentimenti, forte di un edipo irrisolto e di inconfessabili frequentazioni, si muove in un mondo dove il denaro comanda e deforma e dove il possesso è l’unico criterio di valore, il corpo è moneta e la violenza un vantaggio commerciale. «Il mio libro è  lontano – afferma lo scrittore – da Ragazzi di vita, nel quale i corpi erano naturali e non merce di scambio».

Tra i personaggi ci sono un’olgettina intelligente e una scrittrice impegnata, un sereno delinquente di borgata e un mafioso internazionale che interpreta la propria leadership come una missione. Un mondo dove soldi sporchi e puliti si confondono in un groviglio inestricabile, mentre la stessa distinzione tra bene e male appare incerta e velleitaria. Proseguendo nell’indagine narrativa sulle mutazioni profonde della contemporaneità, sulle vischiosità ossessive e invisibili dietro le emergenze chiassose della cronaca, lo scrittore modenese prefigura un aldilà della democrazia: un inferno contro natura che chiede di essere guardato e sofferto con lucidità prima di essere (forse e radicalmente) negato. Siti, che ha esordito come scrittore relativamente tardi, vive a Milano ed è autore di altri libri, come Scuola di nudo, Troppi paradisi (Einaudi, 2006), Il contagio (Mondadori, 2008), Il canto del diavolo (Rizzoli, 2009) e Autopsia dell’ossessione (Mondadori, 2010).

Il suo ultimo romanzo è stato definito, illeggibile da Aldo Busi, altro concorrente della Rassegna più ambita e chiacchierata d’Italia. Secondo Alessandro Piperno, invece, «lo stile di Siti è diventato una griffe: l’uso implacabile del presente la prima persona l’ellissi i dialoghi mimetici». Mentre Domenico Starnone afferma che «il libro di Walter Siti dà una forma letterariamente splendida ai disastri opachi della finanza».

Ma, per saperne di più su questo libro ovviamente bisogna leggerlo!

Carla Cesinati

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