“Caccia alle streghe?”. Il web espelle la Gambaro

senato1Il popolo della rete ha dato la sua sentenza: via Adele Gambaro dal Movimento 5 Stelle. A darne conto il blog di Beppe Grillo dove si legge testualmente: “Le operazioni di voto si sono concluse. Gli aventi diritto erano 48.292, di questi hanno votato in 19.790. Il 65,8% (pari a 13.029 voti) ha votato per l’espulsione, il restante 34,2% (pari a 6.761 voti) ha votato per il no. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato”. Il malcontento all’interno del Movimento non sembra assopirsi, mentre sono sulla lista nera, dell’ex comico, anche altri parlamentari “dissidenti”. Da Radio Anch’io, il capogruppo al Senato Nicola Morra, fa sapere che «la radiazione della senatrice Adele Gambaro dal Movimento 5 Stelle non è stata una vittoria, ma semplicemente il riconoscimento della necessità di correggere un errore». Il gruppo, secondo Marra sta dimostrando «grande capacità di tenuta», perché «eravamo 163 parlamentari e ora siamo 159». «Non siamo una maggioranza bulgara – rileva – ma discutiamo tutti insieme perché questa è la democrazia». Non è dello stesso parere la senatrice, dalla quale Grillo si aspetta le dimissioni da Parlamentare e ad oggi non ancora arrivate. «Non ho ancora capito perché sia prevalsa la linea della censura per una critica garbata», mentre per un giudizio sulla sua esperienza nel M5S risponde che «è un po’ presto. C’è delusione ma non rabbia». La parlamentare prende tempo e la possibilità che confluisca nel gruppo misto si fa sempre più concreta. «E’ successo – spiega – tutto in una settimana. Io avevo fatto questa breve intervista, questo intervento: l’avevo fatto come un consiglio ad abbassare i toni. E’ successo di tutto». Intanto, continua, per quello che viene descritto “la caccia alle streghe”.

Sugli altri fronti partitici, le cose non sembrano andare meglio. La Lega Nord, continua ad usare toni forti nei riguardi del Ministro all’Integrazione, Kyenge, cercando consensi tra il disagio sociale e scatenando, nel contempo non poche polemiche, mentre maroni cerca di controbattere il Governo su altro terreno, quello politico, e incalza contro l’aumento dell’Iva. Il Popolo delle Libertà fa sempre più quadrato intorno al suo leader, Berlusconi, alle prese con una serie di “sentenze appese”, giudicate sempre più “persecutorie”. Il Pd è forte dei consensi che il Presidente del Consiglio Letta, continua a mietere tra i sondaggi, seppure tra divisioni interne e prove di ammiccamento si fanno sempre più evidenti le diverse anime all’interno del partito. Un nulla di fatto anche per la paventata fusione di Scelta Civica di Monti con l’Udc di Casini, considerata una scelta prematura per l’ex presidente del Consiglio.

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