Il fascino dell’obbedienza

Il fascino dell'obbedienzaLa storia dell’umanità è fatta di servi e padroni, di sudditi e di re. L’uomo qualunque è stata reso schiavo dai potenti di turno. L’obbedienza esercita un certo fascino, eppure come afferma Stefano Benni «per ribellarsi occorrono sogni che bruciano anche da svegli, occorre il dolore dell’ingiustizia, la febbre che toglie all’uomo la malattia della paura, dell’avidità, del servilismo». Ma perché? Cos’è che ci impedisce di scoprire in noi la vera bellezza per essere liberi da pregiudizi e condizionamenti che ci rendono schiavi non solo di altri uomini ma anche di idee, facendosi vivere in una prigione dorata? Che cosa rende così diffusa e convinta l’obbedienza al Potere? Perché gli uomini lottano per la propria servitù come se si trattasse della propria salvezza? La risposta a queste domande ci arriva dal libro Il fascino dell’obbedienza. Servitù volontaria e società depressa di Fabio Ciaramelli e Ugo Maria Olivieri (Mimesis). Il libro, partendo da una rilettura del Discorso sulla servitù volontaria, testo abbagliante e lungimirante, redatto a metà del Cinquecento da étienne de La Boétie, ricostruisce dapprima il contesto originario del servilismo (il passaggio dalla tirannia antica alla tirannia moderna, resa possibile da raffinate tecnologie di disciplinamento sociale), per poi mostrarne l’inquietante attualità nella nostra epoca, caratterizzata dal dilagare della depressione tanto socio-economica che psichica. La servitù volontaria, denunciata da La Boétie, non dipende dagli sforzi del tiranno ma dall’attività stessa dei dominati che si rivelano gli artefici del proprio asservimento. Allo stesso modo il diffondersi di demotivazione, disinteresse e sfiducia appare un fenomeno che la società democratica può imputare soltanto a se stessa, ma proprio questa sua “responsabilità” può renderne possibile il superamento.

Gli autoriFabio Ciaramelli, professore di Filosofia del diritto alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Catania, ha tradotto in italiano testi di La Boétie, Levinas e Castoriadis. Tra le sue pubblicazioni: La distruzione del desiderio, Istituzioni e norme, L’immaginario giuridico della democrazia. Redattore della Revue philosophique de Louvain, è editorialista del Corriere del mezzogiorno. Ugo Maria Olivieri, docente di Letteratura Italiana alla Facoltà di Lettere dell’Università di Napoli, ha curato testi di R. Caillois, della rivista francese “Change”, di La Boétie e Pirandello. Tra le sue pubblicazioni: Le Immagini della critica (a cura di), L’idillio interrotto, Lo specchio e il manufatto, Un canone per il terzo millennio (a cura di). Collabora con L’Indice dei Libri e con Il Manifesto.

L’evento – Il libro sarà presentato domani 6 maggio 2013, alle 18, alla Feltrinelli di via Chiaia a Napoli.  Con gli autori intervengono Angelo Abignente, Aldo Masullo e Sarantis Thanopoulos.

 

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