IL PARLAMENTO HA PERSO LE FUNZIONI

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Ci siamo. Oggi e domani gli italiani sceglieranno i loro candidati alla Camera e al Senato. E’ stata una campagna elettorale difficile, fomentata da scandali e da colpi di scena che hanno reso ancor più tormentata la scelta dei cittadini, i quali – come si evince dai social network – nonostante in queste ore l’affluenza sia stata più bassa del solito, si sentono finalmente chiamati in causa, dopo la parentesi del Governo tecnico che, pur essendo sostenuto da un Parlamento eletto in maniera democratica, è stato percepito dalla gente come estraneo perché imposto dall’alto. Quindi, oggi sui social network non si parla d’altro; e questo è molto positivo perché significa che il cittadino vuole sentirsi parte integrante di un progetto nazionale. La voglia di rinnovamento è tanta e speriamo non sia solo figlia di un momento, così come il sentimento nazionale che ci lega durante le partite dei Mondiali di calcio ma che svanisce il giorno dopo. Nei prossimi anni dobbiamo vigilare sull’esecutivo e soprattutto su quell’organo per cui siamo stati chiamati alle urne: IL PARLAMENTO. L’Italia è una Repubblica Parlamentare, non mi stancherò mai di dirlo, quindi oltre a esaminare l’operato del Consiglio dei Ministri e del premier è necessario tenere sotto controllo la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica, che insieme costituiscono il Parlamento, l’organo più importante della nostra Nazione, controllato dal Presidente della Repubblica che a sua volta è subordinato non al Governo bensì alla Costituzione, la BIBBIA del nostro Paese. Sono cose talmente scontate che spesso vengono annullate, quasi dimenticate, perché in questi anni di cattiva politica il Parlamento ha perso la sua funzione, cioè quella di fare le leggi, e si è ritrovato ad approvare decreti imposti dall’esecutivo.
Una situazione inammissibile che non può e non deve più accadere. Quindi, cominciamo a interpellare i nostri Parlamentari, che non devono essere imposti dall’alto come suggerisce questa legge elettorale antidemocratica e anticostituzionale. Abbiamo bisogno che i parlamentari ritornino a fare le leggi, rappresentando adeguatamente i territori di appartenenza, perché l’Italia è costituita da varie entità territoriali che hanno bisogni ed esigenze diverse… che possono essere ascoltate e interpretate solo da chi le conosce a fondo. Oltre a questo dobbiamo impegnarci a fare altro: prima di esigere solo diritti cominciamo dal nostro microcosmo, che è la nostra casa, insegnando ai nostri figli e ai nostri nipoti, cosa vuol dire avere senso civico, cosa vuol dire rispettare le regole, cosa vuol dire guardare il prossimo senza pregiudizi, cosa vuol dire amare il proprio lavoro, che è una conquista, cosa vuol dire valorizzare i dipendenti…
Maria Ianniciello
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Maria Ianniciello
Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele