A TRIESTE QUATTRO CONTINENTI IN UNA SOLA CUCINA

Tutto pronto per Trieste Next, il salone europeo dell’innovazione e della ricerca scientifica, la cui prima edizione si svolgerà dal 28 al 30 settembre 2012 a Trieste; l’evento propone al contempo un ricco calendario di appuntamenti alla portata di tutti, fra i quali il laboratorio con degustazione Cibi dal mondo, preparazione e degustazione di cibi etnici, organizzato da Casa Internazionale delle Donne di Trieste presso Expo Mittelschool venerdì 28 settembre, dalle 18. Attraverso questa iniziativa si vuole riflettere sul significato del cibo per le persone migranti, come espressione della propria identità. Le donne immigrate di Trieste apriranno le porte delle loro cucine, svelando segreti e saperi attraverso le loro pietanze.

Uso e combinazione degli ingredienti riveleranno storie e comportamenti di cura e accoglienza differenti e sorprendenti: con la preparazione dei cibi racconteranno la loro cultura, le credenze, i gusti, arricchendo la nostra conoscenza e stimolando la sperimentazione di nuovi menù. Quattro continenti in una sola cucina, per rafforzare lo spirito di accoglienza di Trieste che, per la sua storia e posizione geografica, aspira a rappresentare l’Europa moderna, multietnica e multiespressiva. Venerdì 28 settembre alle 17 al Teatro Miela, in anteprima nazionale e a cura di SISSA Medialab, sarà proiettato il documentario Marco Polo: la spedizione sulla genetica nella via della seta, spedizione che si è svolta tra il 2010 e il 2012 lungo la Via della Seta per studiare le relazioni tra genetica, gusto e preferenze alimentari e che ha portato all’acquisizione di informazioni uniche. Siamo quello che NON mangiamo: rinunce, proibizioni e identità nelle pratiche alimentari, è l’incontro che si terrà sabato 29 settembre alle  17 presso la Sala Maggiore della Camera di Commercio, nel quale l’Istituto Jacques Maritain proporrà una discussione sul significato dei divieti e delle proibizioni alimentari nelle nostre società tardomoderne. All’alimentazione, infatti, è riconosciuta un’importanza cruciale nella costruzione dell’identità culturale e personale. In particolare, i divieti e le proibizioni in fatto di alimentazione costituiscono da sempre un tratto importante di questi processi identitari e anche oggi, seppur in forme radicalmente diverse da quanto avveniva nelle culture tradizionali, il rifiuto, imposto o consapevolmente perseguito, di specifiche forme di alimentazione e di prodotti alimentari contribuiscono a definire identità personali e a livello di gruppo sociale.

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