Navigatore stop, c’è il viandante: la mia vita senza iPhone

La mia vita senza iPhone (e senza navigatore): primo giorno della seconda settimana – Ero in automobile. Direzione? Lago Laceno. Dovevamo arrivare in tempo per pranzo, perché avevamo prenotato in un ristorante molto carino che si chiama La Baita, dove ospitalità e ottimo cibo sono una costante. Fino a un anno fa avevo la mania del controllo. Prima di fare qualsiasi cosa, compresa una semplice trasferta in una località anche vicina, dovevo curare tutto nei minimi dettagli e avere il navigatore dell’iPhone con me, sempre. Tale atteggiamento si era sviluppato con il trascorrere del tempo perché da ragazzina ero molto più sciolta nelle azioni; pensavo meno e probabilmente agivo di più!

Poi il senso di responsabilità e la paura di non soddisfare le mie attese mi hanno fatto diventare un tipo piuttosto celebrale mettendo così a tacere i moti del mio cuore che si esprime, di tanto in tanto, con qualche extrasistole. Io capisco che devo dargli spazio e lo ascolto! Strano come atteggiamento, vero? Da quando ho intrapreso il percorso di Naturopatia, con un approccio Psicosomatico, la mia vita è cambiata. Mi sono fatta coraggio e ho deciso di fare questo esperimento riponendo così nel cassetto il mio iPhone per due settimane. Sono alla seconda e non ho alcun ripensamento come vi ho già raccontato ieri.

navigatore iPhone
©Olly – Fotolia.com

Tornando al tema di questo nuovo articolo, beh posso dire che uso il navigatore spesso. Questo, penso, sia un grosso limite perché la memoria umana deve essere stimolata e i congegni elettronici ci fanno perdere alcune facoltà importanti per la nostra stessa sopravvivenza. Mettendo da parte il mio iPhone, ho dovuto fare affidamento solo sulle capacità mnemoniche.

Quel giorno non ero sola. Mio marito – che aveva un’ottima memoria fotografica (ricordava tutto nei minimi dettagli) – oggi fa un uso costante del navigatore. Sul Lago Laceno c’eravamo stati un paio di volte ma non ricordavamo bene la strada, tuttavia ho messo da parte anche il suo cellulare e ci siamo concentrati sulla meta arrivando a destinazione. Ci siamo resi conto che il nostro cervello sapeva dove portarci e che il navigatore serve più ad attenuare un’ansia effimera che un reale bisogno.

Non demonizzo questi congegni elettronici, anzi penso che, quando non si conosce la strada, essi siano molto utili. Eppure abbiamo la necessità di mantenere attive e vive le nostre funzioni mentali, perché le aree del cervello che non sono usate si atrofizzano. Come a dire: tutto ciò che non si utilizza si perde. E` una legge della Natura!

Di conseguenza è molto importante mantenere in allenamento la memoria a lungo e medio termine come pure la manualità. Scrivere a penna di tanto in tanto, dipingere, realizzare degli impasti a mano senza usare l’impastatrice sono degli ottimi esercizi perché stimolano zone importanti e vitali del cervello, rafforzando le sinapsi.

Qualche giorno fa, per esempio, non ricordavo una ricetta per fare un dolce con le ciliegie e non potevo accendere l’iPhone per via dell’esperimento. Non mi andava di usare il computer e allora mi sono ricordata di avere una memoria e delle mani che sanno ogni cosa se guidate dall’istinto! Mi sono messa all’opera e ho infornato la torta senza guardare nessuna video-ricetta ma solo usando le mie facoltà. La soddisfazione è stata doppia. Che cosa ne dite? Vale la pena mettere da parte solo per alcune ore l’iPhone e concentrarsi sulla gestualità? Per me è stata ed è un’esperienza unica viaggiare senza navigatoreSegui hashtag #disconnessa #disconnessi 

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