Un’altra piroette: la mia vita senza iPhone, primo weekend

La mia vita senza iPhone, primo weekend – Ed eccomi qui, pronta a raccontarvi com’è andato il primo weekend senza iPhone. Anche nei giorni scorsi i ricordi e le immagini hanno preso il sopravvento lasciandomi una sensazione di ritrovata e amara nostalgia. Albano e Romina definirono questa emozione “canaglia”. Era il 1987 quando i coniugi Carrisi presentarono il famoso brano alla trentasettesima edizione del Festival di Sanremo arrivando terzi. Io avevo sei anni e di lì a poco mia madre mi avrebbe iscritto alla Scuola di Danza. A cosa serva la nostalgia non lo so, ho però la certezza che abbia una specifica funzione nel nostro percorso evolutivo e il fatto che sia affiorata in un momento preciso della mia Vita deve avere un significato particolare.

La mia vita senza iPhone: il saggio di Danza

L’occasione per riprovare la nostalgia è arrivata ieri sera (domenica 11 giugno), quando ho presentato il sedicesimo saggio di fine anno dell’Istituto Danzarte di Grottaminarda (Avellino), diretto dalla Maestra Pierina Moccia. Da quando svolgo la professione giornalistica ho avuto modo di relazionarmi con tante realtà ma le emozioni provate sul palco del Teatro Massimo di Benevento sono state diverse e piuttosto intense, complici la bravura delle allieve e la professionalità degli organizzatori che operano sul territorio con amore e impegno. In ogni cosa, che faccio, metto Cuore. Le emozioni mi accompagnano e sono la mia guida. In passato le temevo, oggi sono le mie amiche più care.

vita senza iPhone

Ad ogni modo mi sono rivista. Ho visto quella bimba che danzava al Teatro Giorgione di Ariano Irpino e che, per otto lunghi anni, ha portato nel ballo un pezzo di sé avviandosi alla pubertà e sentendosi ogni giorno più donna attraverso la danza classica. Questa disciplina mi ha accompagnato nei momenti più importanti della mia Vita e, quando a malincuore ho dovuto lasciarla per dedicarmi allo studio, una parte di me è morta. Almeno pensavo! Ieri sera mi sono resa conto che niente muore. Tutto muta. Tutto scorre e tutto torna come in un circolo a spirale cambiando volto, perché ogni emozione provata resta nel nostro cuore per sempre e sopravvive a noi.

Ieri sera ho risentito l’odore della danza (il profumo della lacca con i brillantini soprattutto) e ammirato le coreografie e le sfumature dei favolosi costumi. Ho rivissuto momenti indimenticabili e ho avuto l’onore di riportare in tempo presente un pezzo del mio passato da una prospettiva nuova, diversa e inedita. La presentatrice ha abbracciato la bambina, che vive in lei, dandole l’occasione di compiere un’altra piroette. Non so come avrei vissuto quest’esperienza con il mio iPhone tra le mani. Forse avrei immortalato con la fotocamera del cellulare ogni singolo istante o probabilmente no! So solo che ho dato la possibilità ai miei occhi di captare ogni momento e di far riaffiorare ricordi sopiti. Cosa che nessun dispositivo di ultima generazione riesce a fare. Grazie all’Istituto Danzarte per avermi invitata e fatto vivere questa esperienza che è prima di tutto umana e poi professionale! La mia vita senza iPhone procede senza ripensamenti.

Vita senza iPhone
I fiori ricevuti dall’Istituto Danzarte

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