GIORNATA MONDIALE AIDS: OBIETTIVO ZERO CONTAGI

Zero nuove infezioni da Hiv, zero morti per malattie legati all’Aids, zero discriminazione: è questo il tema della Giornata Mondiale 2012 per la lotta all’Aids che si celebra oggi, 1 dicembre 2012, promossa da Unaids e dall’organizzazione indipendente World Aids Campaign e sostenuta dall’Oms. «Zero nuove infezioni da Hiv, zero malattie legate all’Aids, zero discriminazioni per i malati – si legge nel documento diffuso dalle organizzazioni – data la situazione attuale dell’epidemia sembra un obiettivo difficile, ma molti progressi sono in corso».

Secondo le stime diffuse dall’Oms, nel 2011 si sono infettate 2,5 milioni di persone, 700mila in meno rispetto a dieci anni fa, e i morti sono stati 1,7 milioni, 600mila in meno rispetto al 2005. Anche per quanto riguarda i bambini, le cifre parlano di risultati migliori. I dati Unicef rilevano infatti che il numero di nuovi contagi da Hiv nei bambini è diminuito del 24 per cento, passando da 430mila nel 2009 a 330mila nel 2011. Ma quasi il 90 per cento dei bambini sieropositivi vive in appena 22 paesi, la maggior parte in Africa sub-sahariana.

Come ricorda Amref, l’Africa Sub-Sahariana continua a essere la regione più colpita dall’Hiv: ospita il 12 per cento della popolazione mondiale e il 68 per cento di quella sieropositiva, di cui il 60 per cento sono donne. Secondo Gottfried Hirnschall, direttore del dipartimento Hiv dell’Oms, anche se «molti paesi stanno affrontando difficoltà economiche, riescono ad aumentare l’accesso alle terapie antiretrovirali. L’obiettivo di avere 15 milioni di pazienti trattati nei paesi in via di sviluppo entro il 2015 sembra più raggiungibile che mai, visto che ora sono 8 milioni le persone trattate e nel 2003 erano solo 400mila».

I numeri relativi al 2001 sono sicuramente più bassi rispetto al passato e i progressi fatti finora sono imputabili alla distribuzione di farmaci antiretrovirali, che riducono il livello di virus nel sangue, tenendo così sotto controllo sia i sintomi che la possibilità di trasmissione dell’Hiv. L’obiettivo fissato nel 2011 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite è quello di allargare la distribuzione di questi farmaci fino ad arrivare a 15 milioni di sieropositivi – quasi la metà dei 34 milioni di persone che convivono con Hiv/Aids nel mondo. «Un obiettivo possibile solo se si riesce a mantenere lo stesso impegno che abbiamo avuto finora, anche in termini economici – spiega l’Oms tramite le parole del direttore del dipartimento Hiv, Gottfried Hirnschall – Molte nazioni stanno cercando di far fronte alle conseguenze della crisi, e comunque – allo stesso tempo – stanno tentando di aumentare l’accesso ai farmaci antiretrovirali. Nonostante tutto il target sembra oggi più vicino di sempre».

I dati relativi alla diffusione dei medicinali sono incoraggianti: tra il 2010 e il 2011 l’accesso agli antiretrovirali ha subito un boom del 63 per cento a livello mondiale, benché nei Paesi a basso e medio Pil siano ancora solo 8 milioni di persone sieropositive ad avere accesso ai farmaci. Un numero destinato a crescere, sebbene la strada della prevenzione e cura dell’Aids sia ancora lunga. In ogni parte del mondo ci sono ancora gruppi di persone che non hanno accesso ai trattamenti e i bambini sono tra le categorie meno tutelate.

Tre le priorità dell’Oms, impegnata innanzitutto ad aiutare il maggior numero di nazioni a fornire sistemi di diagnosi più efficaci e una migliore distribuzione dei farmaci, anche nelle zone rurali e geograficamente decentrate. Inoltre, c’è da abbattere il muro del pregiudizio che in molte regioni del mondo ancora circonda i malati di Aids, discriminati e marginalizzati dalla società. Infine, fondamentale è fare prevenzione incoraggiando l’uso dei preservativi e migliorando la rete di distribuzione tra le categorie a rischio degli antiretrovirali, che non solo tengono a bada i sintomi ma anche aiutano a prevenire il contagio tra partner e da madre a figlio/a.

Commenti

commenti

Lascia un commento

Torna in alto