A Milano Globulandia, la mostra sulla donazione del sangue

Globulandia 1

 

Sensibilizzare l’opinione pubblica, in particolare i milanesi, sulla donazione del sangue, un atto importante che permette di salvare vite umane. Questo il senso di “Globulandia, un’avventura in rosso” la mostra che è stata inaugurata oggi a Milano e che si potrà visitare da domani 3 maggio fino all’11 maggio 2013, presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci. L’iniziativa è promossa dall’assessorato alle Politiche sociali e Cultura della Salute in collaborazione con Rete Nazionale Città Sane e Centro Nazionale Sangue e realizzata grazie al contributo di Sodalitas. Si tratta di un percorso interattivo interattivo, caratterizzato da un allestimento a forma di vaso sanguigno, supportato da filmati e da diversi materiali didattici. È prevista anche la realizzazione di esperimenti dal vivo. Ad accompagnare i visitatori saranno i volontari delle associazioni dei donatori. Globulandia è una mostra itinerante che tocca otto città. Milano è la quinta tappa di un tour iniziato a Modena nell’ottobre 2012 e passato finora da Genova, Udine e Padova. Successivamente l’esposizione approderà a Torino, Massa e Foggia. Nel capoluogo lombardo i luoghi dove si fa la raccolta di sangue sono undici, di cui nove presso i centri trasfusionali degli ospedali e due in sedi extraospedaliere gestite dall’AVIS. In città, la maggior parte dei donatori, il 57 per cento, ha tra i 36 e i 55 anni, solo il 10 per cento ha più di 55 anni, mentre un terzo sono under 35. Il 70 per cento di chi dona sono uomini. Nel 2012 sono stati reclutati 2.400 nuovi candidati alla donazione. Un recente studio ha però dimostrato la difficoltà di rimanere donatori nel tempo Nel 2007, infatti, ben 2.800 persone si sono candidate alla donazione. Dopo cinque anni, nel 2012, quei donatori si sono ridotti a 591 con una perdita del 79 per cento.

Un momento della presentazione della mostra
Un momento della presentazione della mostra

A soffermarsi su questi dati è dichiarato Piefrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute che afferma: ««Nella nostra città donano il sangue più di 50 mila persone. Il rapporto tra il numero reale e quello potenziale di donatori, vale a dire degli abitanti di età compresa tra i 18 e i 65 anni, è del 6,2 per cento. Un dato positivo visto che la media nazionale è del 4 per cento – continua l’assessore -. Eppure a Milano il sangue non basta perché un terzo del fabbisogno proviene da fuori città. Per raggiungere l’autosufficienza avremmo bisogno di 150 donazioni al giorno in più di quelle attuali. Globulandia è l’occasione per accendere i riflettori su questo problema e per promuovere la cultura della donazione. In particolare, il messaggio che vogliamo far arrivare ai più giovani è che donare il sangue è un atto che non comporta alcun rischio e rappresenta una sana abitudine che giova agli altri e a sé stessi».

Il presidente della Rete italiana Città sane OMS, Simona Arletti, definisce l’esposizione «una vera e propria avventura sensoriale che vuole trasmettere al pubblico il messaggio che il sangue che scorre nelle nostre vene è lo stesso sangue che può curare se donato o trasfuso». Un percorso sensoriale che vuole avvicinare grandi e piccini alla donazione, tanto che al mattino l’esposizione è dedicata agli studenti delle scuole medie e superiori.

L’evento nei dettagli –  La mostra, nata da un’idea del Centro Nazionale Sangue, è il risultato della stretta collaborazione avviata nel 2011 tra Centro Nazionale Sangue e Rete Nazionale Città Sane OMS. Alla sua realizzazione ha contribuito l’impegno di esperti di comunicazione della scienza e giovani studenti di nuove tecnologie, quali il team coordinato dal Professor PierLuca Lanzi del Dipartimento Elettronica e Informazione del Politecnico di Milano sotto la costante supervisione scientifica della Società Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia (SIMTI). La visita alla mostra dura 90 minuti e comincia con gli animatori che illustrano il percorso espositivo. Per farlo si avvalgono di un breve documentario. Globulandia 3A seguire vengono svolte tre tipi di attività di edutainment. La prima è interattiva e consiste nello sperimentare l’applicazione per smartphone sviluppata dal Politecnico di Milano. Si tratta di una sorta di videogioco che, in maniera ludica, pone l’attenzione sul sangue, le sue funzioni e sull’importanza della donazione. La seconda attività prevede un gioco di ruolo educativo finalizzato alla conoscenza dei gruppi sanguigni ed è supportato da appositi filmati. La terza attività porta i visitatori all’interno della ‘Blood Box’, una struttura scenografica a forma di vaso sanguigno che permette di fare una vera e propria esperienza sensoriale del sangue. All’esterno della ‘Blood Box’ sono allestiti pannelli che, con il linguaggio della street art, ripercorrono la storia del sangue e delle evoluzioni medico scientifiche a esso collegate. La mostra si conclude con lo ‘Story Corner’, dove un moderno menestrello racconterà e rivelerà aspetti insoliti del sangue nelle diverse culture. Parte integrante dell’esposizione è anche l’area ‘Bellessere’. Qui sarà possibile esercitarsi in prove di resistenza (tapis roulant e bici) per misurare il proprio stato di forma fisica e misurarlo sui parametri di un donatore abituale.

La curiosità – Lo scorso 26 aprile, Globulandia ha vinto ex aequo il Premio Nazionale Comunicazione Nuovi Media e Informazione per la Salute – Sezione Campagne di Comunicazione promosso da Regione Umbria e Festival Internazionale del Giornalismo.

Gli orari – La mostra è gratuita e aperta dal martedì al sabato, dalle 13 alle 17.30, con entrata da via Olona 6.

 

 

Commenti

commenti

Lascia un commento

Torna in alto