«METEORITE IN RUSSIA? IMPOSSIBILE DA PREVEDERE»

©Mopic - Fotolia.com
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Molte sono le domande che l’opinione pubblica mondiale si pone sul meteorite che questa mattina è caduto sugli Urani e nelle regioni centrali della Russia, disgregandosi nell’atmosfera dove si sono verificate violente esplosioni. L’impatto ha non solo creato il panico ma anche ferito mille persone, tra cui 82 bambini. Ma l’attenzione nei confronti dell’Universo sarà alta anche nelle prossime ore. Questa sera infatti passerà nell’orbita della luna a 27.700 chilometri dalla terra l’asteroide 2012 DA14, con una velocità di 7,8 chilometri al secondo. Il momento del massimo avvicinamento è previsto per le 20.43 (ora italiana). C’è relazione tra i due eventi? Questa è la domanda che si pone l’opinione pubblica mondiale che allarmata da quanto è accaduto cerca risposte. Abbiamo, dunque,  contattato Giovanni Valsecchi, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica per trovare delle risposte a questi interrogativi.

«Non c’è relazione tra i due fatti, in quanto essi sono scollegati tra loro – afferma Valsecchi -. Il fenomeno verificatosi sugli Urali ha fatto molto scalpore perché l’esplosione è avvenuta in una zona popolata, nei pressi di una città. La superficie terrestre è ampia e ricoperta da oceani e deserti, quindi questi fenomeni di solito si verificano in zone dove la presenza dell’uomo è quasi nulla».  L’evento però non è stato previsto, fatto che crea ancor più allarme: «Era impossibile prevederlo per due motivi – precisa Valsecchi -. Innanzitutto non si possono osservare oggetti così piccoli quando questi cadono dalla parte del sole. Inoltre, il monitoraggio di ogni impatto sarebbe molto dispendioso per l’umanità; perciò si osservano solo oggetti di grandi dimensioni, come appunto 2012 DA14, la cui orbita è ben conosciuta. Il suo passaggio ci consente di studiare con maggiore attenzione oggetti celesti di questo tipo e quindi di saperne di più. Il rischio di impatto con la terra è nullo e, grazie a questi studi, si ridurrà sempre di più anche in futuro».

Insomma non ci sono rischi per la Terra!

Maria Ianniciello

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