GIORGIO LOTTI A BRESCIA

Alluvione di Firenze 1966
Alluvione di Firenze 1966

Ancora due settimane per visitare a Brescia, presso la Wave Photogallery, la mostra “Giorgio Lotti,  Antologica”, inaugurata lo scorso 12 gennaio 2013 e destinata a concludersi il 28 febbraio.

Immigrazione in Italia
Immigrazione in Italia

Oltre cento “vintage” a testimonianza del lavoro di uno dei protagonisti indiscussi del fotogiornalismo italiano, dai reportages sull’alluvione di Firenze, sull’inquinamento a Venezia e sui funerali di Padre Pio, fino al lavoro sul teatro alla Scala, passando attraverso le celebrità di tutto il mondo. Wave Photogallery propone una selezione delle sue opere più importanti.

Nel panorama del fotogiornalismo italiano ed internazionale, Giorgio Lotti ha sicuramente scritto con le proprie immagini pagine di grandissima importanza e di significati che vanno ben oltre il semplice appunto di cronaca. Essere al posto giusto nel momento giusto non è sempre garanzia di ottimi risultati. Se non si ha la capacità di scegliere quei momenti che significheranno storicizzazione dell’evento, si rischia di cadere nella banalità dello scatto su commissione, senza contenuti né contestualizzazione.

Zhou en Lai ritratto1973
Zhou en Lai ritratto1973

Giorgio Lotti ha la cultura, l’esperienza, la capacità di relazionarsi e di entrare nel problema e nelle persone, necessarie a garantirci quello che le sue opere sanno trasmetterci. Che si trovi al cospetto di Zhou En Lai (una delle fotografie più riprodotte della storia) o che venga inviato a documentare l’alluvione di Firenze nel 1966, piuttosto che i funerali di Padre Pio nel 1968, o l’esodo degli albanesi nel 1991, passando attraverso la “mondanità” delle più note celebrità del mondo del cinema, della musica e del teatro, Giorgio Lotti sa sempre scegliere l’immagine giusta, quella che attraverso i media di tutto il mondo ci racconta in modo puntuale e personalissimo l’evento.

Wave Photogallery propone un’antologica che intende rendere omaggio ad uno dei maestri della fotografia, di quella fotografia che non sembra più appartenere alle esigenze del mercato attuale ma che inevitabilmente continua ad essere di insegnamento e riferimento a chi si avvicina all’immagine con l’aspirazione di andare oltre e poter anche essere protagonista del mondo dell’arte.

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