NEW YORK LIMITA LA VENDITA DELLE ARMI

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Alla vigilia dell’annunciata iniziativa Obama-Biden sul controllo della vendita di armi, lo Stato di New York diventa il primo a introdurre una legislazione restrittiva negli Usa, a un mese esatto dalla strage di Newtown nel vicino Connecticut. Il Parlamento di Albany ha approvato la proposta del governatore democratico Andrew Cuomo con una maggioranza schiacciante di 104 a favore e 43 contrari. L’accordo è stata raggiunto grazie a un  compromesso tra parlamentari democratici e repubblicani e fa di New York il primo stato a mobilitarsi dopo la strage di Newtown.

La nuova legislazione rende più difficile la vendita dei fucili d’assalto e delle pistole per chi soffre di malattie mentali, vieta la vendita di caricatori con oltre sette proiettili, anziché dieci, prevede maggiori controlli su tutti gli acquisti di munizioni e verifiche in caso di forti ordini. Tuttavia, chi è già in possesso di queste armi potrà tenerle, previa registrazione presso le autorità.

Altro punto su cui è intervenuto lo stato di New York è quello relativo ai malati mentali: la legge prevede che medici e personale sanitario informino le autorità dei pazienti considerati una potenziale minaccia per sé o per altri, a cui sarà sequestrata ogni arma posseduta. Pene più severe anche per determinati tipi di delitti commessi con armi da fuoco.

Se Cuomo, sostenuto dal sindaco della città di New York Michael Bloomberg, è riuscito a far approvare una legislazione più restrittiva relativamente al possesso di armi, difficilmente la coppia Obama-Biden otterrà lo stesso risultato al Congresso. Diciannove i punti della proposta avanzata dal presidente e dal suo segretario, che prevede norme più severe verso l’acquisto di armi d’assalto.

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