A Firenze Pollock si confronta con Michelangelo

pollockQuattrocento anni li separano. Quattrocento anni di evoluzione dell’Arte. L’uno è nato nel 1475 e il suo nome era Michelangelo Buonarroti. L’altro è venuto alla luce agli inizi del 1900, esattamente nel 1912 ed è scomparso nel 1956. Era Jackson Pollock, uno degli artisti più innovativi e rappresentativi dell’Arte novecentesca. Un confronto fatto di tensione e di ricerca dell’Assoluto. Ciascuno alla sua maniera. Ciascuno in base alla propria epoca e in base al proprio vissuto. Entrambi talentuosi. Pollock ha avuto il coraggio di disgregare quel che rimaneva della prospettiva rinascimanetale, ma come Michelangelo ricercava la perfezione in quelle figure che Lomazzo, pittore del 1500, definì leggiadre, pervase da una furia che come una fiamma crea un movimento a spirale. Le sculture di Michelangelo Buonarroti, basti pensare al Davide, si muovono sotto lo sguardo dell’osservatore. Perché i corpi sono in movimento. Continuo. Perenne.

Il genio Della Vittoria di Michelangelo
Il genio Della Vittoria di Michelangelo

Da questo concetto prende vita la mostra curata da Sergio Risaliti e Francesca Campana Comparini e allestita presso Palazzo Vecchio di Firenze, simbolo della città ma anche dell’Arte, perché proprio nel  Salone dei Cinquecento è possibile ammirare una delle opere più belle e significative di Michelangelo: Il Genio della Vittoria. La città toscana rende dunque omaggio all’artista americano con questo percorso epositivo che comprende sedici opere, tra cui sei disegni concessi per l’occasione dal Metropolitan Museum di New York, e prestiti di altri musei di fama mondiale nonché di collezioni private. La mostra, che si intitola “Jackson Pollock. La figura della furia”, si aprirà il 16 aprile e si chiuderà il 27 luglio 2014. Un confronto/incontro dunque tra due importanti artisti. Pollock guardava la Cappella Sistina e in particolare il Giudizio Universale con stupore e meraviglia, ma oltrepassò la Scuola rinascimentale, portando la tensione dei corpi e il movimento nella sua Arte più astratta. L’evento di Firenze consiste anche in un altro percorso visitabile nel Complesso di San Firenze, dove si potrà, mediante filmati e immagini, conoscere la vita e l’opera del maestro americano.  L’esposizione è promossa dal Comune, con la collaborazione dell’Opificio delle pietre dure di Firenze ed è patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

Commenti

commenti

Lascia un commento

Torna in alto