IL CAMPANELLO DELLO SPEZIALE

Foto Francesco Squeglia

È ambientato nella Capri degli anni ’60, tra atmosfere mediterranee e glamour, il nuovo allestimento de “Il Campanello dello Speziale” di Gaetano Donizetti per la regia di Riccardo Canessa con scene e costumi della pittrice Patrizia Balzerano. Secondo appuntamento del cartellone di lirica e balletto 2012-13 del Teatro di San Carlo di Napoli, l’operina buffa del bergamasco sarà al Teatrino di Corte di Palazzo Reale (nell’ambito del Progetto Napoli) da domenica 16 dicembre (ore 17.00) fino a sabato 22 per un totale di sei recite. Già sold out la prima. Sul podio, il napoletano Bruno Cinquegrani dirige Orchestra e Coro sancarliani (quest’ultimo preparato da Salvatore Caputo). Nel cast figurano specialisti del bel canto e del repertorio buffo: il soprano Rosa Feola (Serafina), il contralto Marilena Laurenza (Mamma Rosa), il baritono Domenico Colaianni (Enrico), il basso ‘buffo’ Alfonso Antoniozzi (Don Annibale Pistacchio) e il tenore Barry Banks (Spiridione).

Con “Il Campanello” si rinnova il sodalizio artistico tra il San Carlo e il duo Canessa-Balzerano, dopo il successo nella scorsa stagione del “Don Trastullo” di Niccolò Jommelli. Per il regista, che ha messo in scena il titolo per la prima volta nel 2002, i personaggi e le burle del Campanello presentano non poche analogie con il mondo caprese degli anni ’60. Nella sua reinterpretazione non mancano infatti citazioni cinematografiche e ritratti dei ‘tipici’ protagonisti della vita isolana. “Con Patrizia Balzerano”, afferma Canessa, “ho cercato di incorniciare la nottata di Don Annibale Pistacchio nella Capri felice e colorata di quell’epoca, rendendo omaggio ai personaggi del luogo”. “La scelta di Canessa”, sottolinea invece la Balzerano, “ha stimolato una delle caratteristiche principali della mia pittura, ovvero quell’esasperato senso del colore mediterraneo”.

Farsa in un unico atto su musiche e libretto di Donizetti, “Il Campanello dello Speziale” fu composta dall’autore in soli dieci giorni. La prima fu il 1 giugno 1836 al Teatro Nuovo di Napoli. Il titolo serviva a rilanciarne infatti le sorti in quel momento precarie. In quel tempo Donizetti era all’apice della sua popolarità: sei mesi prima, al Teatro di San Carlo aveva debuttato la “Lucia di Lammermoor”. Il testo del “Campanello” è tratto dalla commedia (vaudeville) “La sonnette de la nuit” di Léon Lévy Brunswick, Mathieu-Barthélemy Troin e Victor Lhérie. Il libretto originale è in dialetto napoletano. Fu poi adattato in italiano nel 1837. In tale versione venne aggiunto un duetto. Il titolo si trasformò così da farsa a operina buffa. L’autografo del “Campanello” è attualmente conservato presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. La vicenda ruota intorno agli stratagemmi che il giovane don Enrico adotta per non far consumare la prima notte di nozze dell’amata Serafina con il ricco e vecchio speziale Don Annibale Pistacchio.

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