Salute e Stili di Vita

IL CAPPELLO PER NON PASSARE INOSSERVATA

© Nejron Photo – Fotolia.com

Lo rivedo ancora togliersi il cappello in chiesa per prostrarsi davanti al Signore. Sì, perché l’uomo dell’Ottocento e del Novecento indossava sempre il cappello, un accessorio che per lui era irrinunciabile e che gli dava quel “tocco” da cowboy del far west. La donna invece, se non era aristocratica, copriva il capo con un foulard per proteggere i capelli dallo sporco. Oggi i costumi sono cambiati e con essi anche la moda, ma l’uso di coprirsi la testa non è scomparso.

Quindi, il cappello continua a farci compagnia, nei periodi caldi come in quelli freddi. E`un accessorio però che richiede in chi lo indossa una grande personalità. Forse, proprio perché lo associamo alle donne dell’alta società, ci fa sentire al centro dell’attenzione. Eppure se sappiamo indossarlo esso ci dona charme ed eleganza.

Consapevoli di questo particolare, le case di moda hanno realizzato, anche per questo autunno/inverno, cappelli dalle forme più variegate. Alysi, la maison di pret à porter ha messo in commercio un cappello (nella foto alla vostra sinistra) dalla femminilità sussurrata con classe e messa in risalto da dettagli importanti. Falde a tesa larga e dal tocco morbido per lo chapeau dal macro pied -de -poule sui toni del bordeaux, del blu e del grigio, assolutamente inedito, terribilmente cool, che racconta l’anima hippy chic della donna secondo Alysi.

Un tocco glam per non passare inosservate, come una carezza per proteggere il volto svelandolo solo leggermente. Un must have da esibire sorridendo.

 

Commenti

commenti

Maria Ianniciello

Mi chiamo Maria Ianniciello. Il mio nome intero è però Ianniciello Maria Carmela ma per comodità mi firmo solo Maria. Sono iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Campania dal 2007, nell’elenco dei Pubblicisti. Laureata in Lettere (vecchio ordinamento) con il massimo dei voti presso l’Università di Roma Tor Vergata, ho dedicato gli ultimi vent’anni della mia carriera allo studio dei nuovi e dei ‘vecchi’ Media. Nel 2008 ho fondato questo portale dove tuttora mi occupo di analisi del linguaggio cinematografico, televisivo ed editoriale (saggi, libri per bambini e romanzi). Ho lavorato per testate giornalistiche dell’Irpinia e del Sannio, curando anche uffici stampa. Nel 2018 mi sono diplomata in Naturopatia a indirizzo psicosomatico presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano, diretto dal professor Raffaele Morelli. Ho conseguito poi il Master in Lettura del Corpo mediante la Psicosomatica nel 2019 con la dottoressa Maria Montalto. La conoscenza della Psicologia (disciplina a cui sto dedicando gran parte delle mie ricerche) mi permette di esaminare i nuovi e i vecchi Media con un approccio integrato e molto innovativo.

Lascia un commento