A VENEZIA SEREBRENNIKOV, IL REGISTA CHE ODIA DOSTOEVSKIJ

Foto yaom.ru

Anche oggi a Venezia occhi puntati sul cinema. Infatti, il calendario odierno della 69. Mostra Internazionale di Arte Cinematografica, che si è aperta ieri, 29 agosto 2012, e si chiuderà l’8 settembre, è ricco di iniziative.

Note sul programma

Questa mattina nella sala grande, alle 9 e alle 11, sono stati proiettati, nell’ambito delle categorie Fuori Concorso e Orizzonti, “El Impenetrabile” di Daniele Incalcaterra, Fausta Quattrini (Argentina, Francia, 95’, v.o. italiano/spagnolo/guarani s/t inglese/italiano) e Tango Libre di Frédéric Fonteyne (Belgio, Francia, Lussemburgo, 105′, v.o. francese s/t inglese/italiano) con François Damiens, Sergi Lopez, Jan Hammenecker, Anne Paulevich, Zacharie Chasseriaud.

Alle 13.45, per la Settimana della Critica – Evento Speciale Fuori Concorso, Water di Nir Sa’ar, Maya Sarfaty, Mohammad Fuad, Yona Rozenkier, Mohammad Bakri, Ahmad Bargouthi, Pini Tavger, Tal Haring (Israele, Palestina, Francia, 116’, v.o. ebraico/arabo/inglese s/t inglese/italiano). Alle 14 Gli Equilibristi di Ivano De Matteo (Italia, Francia, 100′, v.o. italiano s/t inglese) con Valerio Mastandrea, Barbora Bobulova; alle 14.30 Shokuzai (Penance), per la categoria Fuori concorso, di Kiyoshi Kurosawa (Giappone, 270’, v.o. giapponese s/t inglese/italiano) con Kyoko Koizumi, Yu Aoi, Eiko Koike, Sakura Ando, Chizuru Ikewaki, mentre alle 16.45, per la sezione Venezia 69, Izmena di Kirill Serebrennikov (Russia, 115’, v.o. russo s/t inglese/italiano) con Franziska Petri, Dejan Lilic, Albina Dzhanabaeva, Arturs Skrastins. Alle 19.30, sempre per Venezia 69, sarà la volta di Superstar di Xavier Giannoli (Francia, Belgio, 112’, v.o. francese s/t inglese/italiano) con Kad Merad, Cecile De France.

Alle 22.15, nell’ambito dei film Fuori concorso, toccherà a The Iceman di Ariel Vromen (Usa, 98’, v.o. inglese s/t italiano) con Michael Shannon, Winona Ryder, Chris Evans, Ray Liotta, James Franco. Previsto inoltre, per l’iniziativa Giornate degli autori, nella Sala Darsena, la proiezione di Women’s Tales di Zoe Cassavetes, Giada Colagrande, Lucrecia Martel, Massy Tadjedin (25’, v.o. senza dialoghi) con Pearl Marsland, Audrey Marnay, Line Ghost, Sophie Vlaming, Caroline De Maigret, María Alché, Julia Anderson, Cecilia Barrios, Emilienne de Souza, Piren Larrieu Iturre, Maya Sansa, Heather D´Angelo, Erika Forster, Annie Hart, e a seguire Pinocchio di Enzo D’Alò (Italia, Francia, Belgio, Lussemburgo, 78’, v.o. italiano s/t inglese). E non mancheranno i classici restaurati, come Heaven’s Gate del 1980 di Michael Cimino (Usa, 216’, v.o. inglese s/t italiano) con Kris Kristofferson, Christopher Walken, John Hurt, Sam Waterston, Isabelle Huppert, e i documentari, fra cui Miradas Multiples (La Maquina Loca) di Emilio Maillé (Messico, Francia, Spagna, 90’, v.o. inglese/spagnolo/francese/italiano/portoghese/ giapponese s/t inglese/italiano) o Monicelli. La versione di Mario di Felice Farina, Mario Gianni, Wilma Labate, Annarosa Morri (Italia, 83’, v.o. italiano s/t inglese). Insomma, molte le pellicole che sono state e che saranno proiettate.

Per saperne di più sul programma clicca qui: http://www.labiennale.org/it/cinema/mostra-69/calendario/30ago.html

IZMENA

Grande attenzione a Venezia su Izmena, film in concorso, di Kirill Serebrennikov, il quale ha portato sul grande schermo il concetto di tradimento attraverso lo scorrere del tempo. «Abbiamo cercato di mettere al centro l’uomo. E’ una storia che vuol parlare dei sentimenti, come la gelosia, l’inganno e l’adulterio. Io nel corso della mia vita mi sono scontrato con queste emozioni, come penso anche molti di  voi», ha detto il regista in conferenza stampa aggiungendo che ha voluto rappresentare «questo gioco tra il tempo e  l’età». E a chi gli ha chiesto di Dostoevskij ha risposto: «Con questo scrittore ho un rapporto difficile; lo detesto, non lo posso soffrire. Forse in parte ho subito la sua influenza ma io ho voluto rappresentare l’uomo russo e non tutti i russi sono come i  personaggi descritti da Dostoevskij.  Serebrennikov non ha scelto attori russi e ai giornalisti che gli hanno chiesto il motivo ha risposto: «Per me queste paratie divisorie sono cadute da molto tempo. Non ci sono divisioni in Europa, siamo tutti uguali e proviamo gli stessi sentimenti. La solitudine e il dolore non hanno bisogno di essere tradotti – ha aggiunto -. Scelgo chi riesce a interpretare meglio i concetti  che voglio portare sul grande schermo».

Maria Ianniciello

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