A ROMA SHAKESPEARE RIVISITATO IN CHIAVE COMICA

La stagione 2012 del Silvano Toti Globe Theatre si apre con FOOL. I COMICI IN SHAKESPEARE in scena dal 27 al 30 giugno ore 21.15, 1° luglio ore 18.00 (in replica dal 28 agosto al 2 settembre ore 21.15) prodotto dalla Compagnia Schegge di Mediterraneo con la regia di Consuelo Barilari. Uno spettacolo di teatro comico e musicale scritto da Masolino d’Amico a partire da alcune scene di Sogno d’una notte di mezza estate, Come vi piace, Molto rumore per nulla, La bisbetica domata e Due gentiluomini di Verona. In un’atmosfera d’avanspettacolo, cinque giovani attori nei panni di cinque FOOL fanno rivivere donzelle innamorate, impetuosi giovani, re, regine e dame di corte tra canti, balli e acrobazie. Oltre 40 costumi contribuiscono a creare con ritmo frenetico un carosello di personaggi presi dal repertorio del Bardo. Il Silvano Toti Globe Theatre è nato nel 2003 grazie all’impegno dell’Amministrazione Capitolina e della Fondazione Silvano Toti, per un’intuizione di Gigi Proietti che ancora oggi ne cura la direzione artistica.

TRAMA In una notte surreale, seduto su una gigantesca alta luna (altalena a forma di luna) c’è un FOOL bianco (il “sovereign fool” che troviamo nel Re Lear); è un omino piccolo e magro, senza scarpe, con una camiciola bianca  al ginocchio; suona un bengio e canta con malinconia. Canta “Moon River”, lamenta di aver incontrato un … FOOL e di voler diventare come lui. L’omino viene interrotto dall’ingresso degli altri FOOL, c’è molta agitazione: devono prepararsi per una rappresentazione, si tratta del “Sogno di una notte di mezza estate” di W. Shakespeare e in particolare la scena in cui la compagnia dei comici deve rappresentare Piramo e Tisbe  per la corte del Re. I FOOL interpretano a loro modo  le opere di Shakespeare: il bosco di “Come vi piace” diventa un mondo country e tutto è immerso in un’atmosfera da western, “Molto rumore per nulla” diventa il mondo di lustrini e paillettes del varietà,  “La bisbetica domata” il mondo trasgressivo e infernale di un’opera rock, il teatro dell’assurdo alla Beckett si mischia con l’avanspettacolo.

L’essere dell’uomo non solo non può essere compreso senza la follia, ma non sarebbe l’essere dell’uomo se non portasse in sé la follia come limite della sua libertà. Il FOOL non crede in nulla e di tutto ride, indispensabile alla società che al tempo stesso lo fugge, ci mostra come il male e il bene convivono nella natura umana e si esprimono nei piccoli gesti del vivere quotidiano. Con uno sguardo che oltrepassa epoche e culture, il FOOL si fa specchio delle nostre intemperanze, denunciando l’assurdità dilagante e l’ipocrisia del potere.

Scritto appositamente da Masolino d’Amico, il testo offre allo spettatore il piacere di ritrovare battute, brani e scene delle grandi opere, se pur contestualizzate in maniera del tutto nuova. La dissacrante e moderna forza comica del FOOL credo sia un valido strumento per avvicinare lo spettatore più giovane al “teatro classico” in un momento in cui il gusto del pubblico sembra  dominato dalla comicità televisiva.

Lo spettacolo è un esercizio di stile che vorrebbe attraversare il teatro di William Shakespeare con una formula a puntate che in diverse edizioni prevede la messa in scena di tutte le opere. La drammaturgia è preparata con il metodo dell’improvvisazione e del lavoro di gruppo; l’energia e la creatività degli attori sono alla base del linguaggio meta-teatrale, dove i personaggi e le vicende shakespeariane trovano spazio ”alla maniera del Fool”  nel paradosso e nella demenzialità.

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