ORE D’OZIO PER ASSAPORARE LA VITA, IL TEMPO, LA NATURA

In questa raccolta di pensieri scorrono, come un vento vivificante, tutto il fascino e tutta la saggezza del buddhismo zen. L’ozio di Kenko, uno dei più grandi scrittori giapponesi d’epoca classica, non è certo inattivo. È un otium che consente di assaporare la vita, il tempo, la natura, le cose più semplici. «Quando mi abbandono con calma ai miei pensieri, non posso impedire ch’essi siano dominati dal ricordo nostalgico di mille cose del passato. Mentre tutti dormono, io passo il tempo, nelle lunghe notti, mettendo in ordine le cose che ho a portata di mano; e quando, strappando vecchie carte inutili che non ho alcuna intenzione di conservare, scopro esercitazioni calligrafiche o pitture eseguite per diletto da qualcuno che ora non è più, mi pare di rivivere quei momenti lontani. Persino le lettere di persone ancora in vita, ma che risalgono a molto tempo addietro, m’inducono a pensare alle circostanze e all’anno in cui furono scritte, e ciò mi commuove profondamente. E anche le cose che ho avuto lungamente per le mani, sebbene non abbiano un’anima e siano rimaste per tanto tempo immutate, mi sono care». Uno dei vertici della letteratura giapponese, un grande classico zen imperniato sull’arte di osservare ciò che ci circonda.

Kenko Yoshida (1283 circa – 1350) fu lo scrittore più importante dell’epoca Kamakura. Poche sono le notizie biografiche che ci sono giunte, le stesse date di nascita e di morte sono molto incerte. La famiglia di Kenko apparteneva all’alta burocrazia imperiale. Grande filosofo, solitario, dotato di una prosa di grande impatto poetico, è noto soprattutto per il suo capolavoro Tsurezure-gusa, ovvero Ore d’ozio.

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