L’ULTIMA TRAVERSA

In un piccolo paese vicino a Bolzano si è insediato da poco un parroco giovane e volenteroso, protagonista dell’ultimo romanzo di Paolo Maurensig, L’Ultima Traversa (Barbera Editore, pp. 85, Euro 7,90). Aloiz Bauer ha ventinove anni, molta fede e un vizio: gli scacchi. Sopita, nascosta e combattuta durante gli ultimi anni di studi, la passione per il gioco torna prepotentemente nella mente del giovane Aloiz dopo aver sfidato Daniel Harrwitz, un anziano signore (l’unico di tutto il paese in grado di giocare) all’osteria, davanti a una folla di curiosi. Harrwitz è un tipo solitario, ambiguo, taciturno e incredibilmente abile davanti a una scacchiera. Forse troppo per essere un semplice dilettante. Settimana dopo settimana, le sfide tra i due diventano un avvenimento nel paese. Sempre più ossessionato dal gioco padre Bauer si butta a capofitto nei manuali di scacchi e ben presto la sua fede vacilla sotto i colpi degli impulsi umani, tra la competizione con il signor Harrwitz e le velate avances di una fedele che, nel segreto del confessionale, si dichiara innamorata di lui. Il contrasto tra la fede, gli scacchi e l’amore si fa quasi insostenibile fino a quando Bauer non viene convocato al capezzale del vecchio scacchista che sta per morire. Dopo aver ascoltato il racconto-confessione dell’uomo, al parroco non resterà che gettare nel fuoco la scacchiera e la tonaca.

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