James Tissot: le opere in mostra a Roma

 

James Tissot - Dama con ombrello. Mrs Newton 1878 Olio su tela, 142x54 cm © Cliché Studio Bernardot – Musée Baron Martin – France
James Tissot –
Dama con ombrello. Mrs Newton
1878 – Olio su tela, 142×54 cm
© Cliché Studio Bernardot – Musée Baron Martin – France

Egoista, ricco, biasimato dai contemporanei francesi ma adorato da quelli inglesi, pittore sarcastico e sprezzante eppure sensibile verso le classi svantaggiate, artista dal tocco sopraffino, maniaco dei dettagli, innamorato delle donne. Benvenuti nel mondo semi-sconosciuto di James Tissot, grandissimo personaggio dell’800 francese, celeberrimo tra gli artisti del suo tempo ma progressivamente dimenticato nel corso dei decenni fino a quando Willard E. Misfeldt e Michael Wentworth, due ricercatori inglesi degli anni ’70, lo riportano in auge con due lavori a lui dedicati. Da quel momento, il mondo riscopre Tissot e i musei fanno a gara per organizzare mostre sempre più ricche di dettagli sulla sua vita e di dipinti tenuti “nascosti” nelle gallerie private dei collezionisti sparsi per il globo. James Tissot arriva per la prima volta a Roma. Anzi, per la prima volta in Italia. I saloni del Chiostro del Bramante ospiteranno questa eccezionale esposizione prodotta e organizzata da Dart e Arthemisia Group fino al 21 febbraio 2016. E l’allestimento è di quelli da grande appuntamento: 65 opere tra dipinti e disegni provenienti da grandi istituzioni culturali mondiali come la Tate Gallery di Londra e il Museo d’Orsay di Parigi, con la presenza di capolavori come “La Figlia del Capitano” o “La Figlia del Guerriero”, entrambi del 1873, oltre a “Il Ponte dell’HMS Calcutta (Portsmouth)”, “La Giapponese al Bagno” e “Dama con Ombrello (Mrs Newton)”. Una lunga rassegna di dipinti caratterizzati da forti influenze preraffaellite, impressioniste e realiste. E che nonostante tutto, ancora non svela fino in fondo la complessità di una figura come Tissot, di cui oggi si sa molto di più ma non ancora tutto. Nato a Nantes nel 1836, il pittore francese si distingue da subito per l’eccezionale cura dei dettagli, che fanno apparire i quadri simili a fotografie, influenzato probabilmente dalla madre Marie Durand, disegnatrice di moda e di cappelli e quindi estremamente attenta ai particolari. Una vita vissuta tra Francia e Inghilterra, dalla quale verrà adottato diventando un talento francese esiliato a Londra. E un grande, grandissimo amore: Kathleen Newton, giovane irlandese conosciuta nel 1876 con alle spalle un adulterio che la escluse dalla vita mondana vittoriana. La relazione con la Newton segna profondamente la vita e l’opera di Tissot: Kathleen diventa la musa ispiratrice e la ritroviamo in quasi tutti i quadri del periodo. Quando morirà suicida nel 1882, malata di tisi, l’artista ne resterà sconvolto, lascerà Londra e tornerà quindi in Francia, dove passerà il resto della sua vita a produrre illustrazioni per la Bibbia nel contesto di una crisi mistica che lo porterà diverse volte a visitare il Medio Oriente e la Palestina.  Quella di Roma rappresenta la mostra più completa mai realizzata su James Tissot. Sono presenti capolavori che arrivano da tutto il mondo, “prestiti eccezionali ottenuti dopo un lavoro molto lungo e difficile”, come sottolinea Cyrille Sciama, curatore dell’evento. Soprattutto per le opere che provengono dalla Tate di Londra, che conserva il più alto numero di dipinti del francese. “‘Portsmouth Dockyard’, ad esempio, è stato dipinto nel 1877 ed è la seconda versione di un quadro che vediamo qui a fianco”, racconta Sciama a Cultura & Culture, indicandoci l’opera. “Rappresenta un giovane scozzese accompagnato da due signore in passeggiata sul Tamigi. Il punto di vista è estremamente moderno, perché abbiamo l’impressione di essere dentro la barca, come l’avrebbe fatto Claude Monet a Parigi. La prima versione, invece, destò un enorme scandalo perché secondo i suoi contemporanei, il giovane nel quadro si accompagnava a due prostitute. Tissot, allora, ne ha realizzata una versione più ironica mettendo un militare tra le signore, una delle quali è Kathleen Newton. Il titolo ufficiale dell’opera è dunque ‘L’arsenale di Portsmouth’, ma il sottotitolo recita ‘Il mio Cuore Esita tra le Due’”. Il dettaglio delle bottiglie di champagne raffigurate nel primo dipinto confermano che le donne presenti nella prima versione del quadro erano senz’altro due prostitute. La mostra su Tissot è completata dalla presenza di alcuni quadri di Giuseppe De Nittis, “il pittore delle parigine” come lo definirono gli stessi critici francesi, artista originario di Barletta che nasce come paesaggista e diventa grande amico di Tissot a Parigi. Legato anche lui a una donna, Léontine Gruvelle, che segnerà la sua vita come Kathleen Newton fece con quella del francese, De Nittis dipinge la mondanità parigina prima e londinese poi, comunicando una visione del mondo intessuta di linguaggi estetici attraverso la sua osservazione attenta e penetrante. La mostra su James Tissot è divisa in otto sezioni ed è organizzata in ordine cronologico, da i suoi inizi a Parigi fino ai lavori influenzati dall’Impressionismo e dai Preraffaelliti, opere che gli valsero la fama di artista particolare, geniale e inclassificabile secondo i suoi amici Maupassant, Goncourt, Daudet e Halévy.

 

 

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