Stronger: trama e recensione della pellicola

Guardando Stronger (il titolo italiano del film è Io sono più forte), mi risuona forte nella mente sempre lo stesso interrogativo: come si può vivere paralizzati? E cosa può darti la motivazione, dopo un incidente devastante, per ricominciare daccapo? Io – figlia legittima e un po’ inconsulta del consumismo e dei social network – sarei in grado di trovare la forza per reagire a un trauma così forte? Mi ero posta già queste domande guardando The Million Dollar Baby, il dramma più che realistico di Clint Eastwood e me le rifaccio adesso, ancora una volta.

Stronger risponde a molti dei miei interrogativi narrando una storia vera che ti smorza il fiato e ti appassiona gradualmente. Il regista David Gordon Green pone al centro del suo nuovo film la vicenda di Jeff Bauman, un ragazzo di ventotto anni che si ritrova suo malgrado tra le vittime dell’attentato della maratona di Boston.

Stronger trama

Interpretato da un ottimo Jake Gyllenhaal, il protagonista già nel letto dell’ospedale sembra non darsi per vinto tanto che riesce ad ironizzare sulla sua nuova condizione e questo mi stupisce siccome i traumi hanno sempre bisogno di un lasso di tempo più o meno lungo per essere rielaborati, eppure questa società – che ci vuole forte a tutti i costi – spesso si dimentica che nessuno di noi è un robot privo di emozioni.

Leggi la recensione di Animali notturni con Jake Gyllenhaal

Ma anche in Stronger – come in altre pellicole – è l’amore che riabilita e cura tutte le ferite. E, mentre la sconclusionata e sui generis famiglia di Jeff lo espone come un trofeo, ignorando i suoi tormenti, Erin – l’ex fidanzata (Tatiana Maslan) – gli cura le ferite, asciugandogli le lacrime e assistendolo proprio nei momenti più faticosi. Le sequenze del bagno sono le più intense perché ci conducono nel cuore del dramma non per la porta di servizio bensì da quella principale rendendoci parte attiva.

Anche nei fatti più drammatici, tuttavia, c’è un barlume di luce che, se osservato per davvero, può infondere coraggio. Stronger ce lo dimostra nelle sequenze finali che ci rassicurano facendoci capire che proprio nei periodi più bui la vita ci dà una seconda chance per risollevarci e talvolta per farci cambiare rotta. Bisogna solo guardare nella giusta direzione.

Maria Ianniciello

RESTA AGGIORNATO!

ISCRIVITI GRATIS ALLA NEWSLETTER SETTIMANALE GRATUITA SUI LIBRI, SUI FILM, SULLE SERIE TV, SUI DOCUMENTARI

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

Commenti

commenti

Maria Ianniciello

Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele

Lascia un commento