Non solo Cinema

Robert De Niro e la cura del dettaglio

De Niro ne Il Padrino
De Niro ne Il Padrino

Provate a chiudere gli occhi, per un istante. Un solo minuto. Visualizzate il volto di Robert De Niro e, dopo aver messo a fuoco i tratti somatici dell’attore americano che il 17 agosto compie settant’anni, provate a risentire una battuta di C’era una volta l’America. Sentirete certamente il suono inconfondibile della voce di Ferruccio Amendola. Perché in Italia, grazie alla maestria del doppiaggio, le frasi celebri di molti personaggi di De Niro non sarebbero tali senza Amendola.

De Niro è nato il 17 agosto del 1943 a New York, in quella Little Italy che lo sta accompagnando per tutta la vita, da una coppia di artisti. Il padre, di origini italiane, era omosessuale e lasciò la famiglia dopo la sua nascita. A dieci anni Robert era un ragazzino timido, dalla pelle color latte (e per questo lo chiamavano Bob Milk), dal corpo scheletrico e dall’atteggiamento impacciato, ma – come spesso accade per i timidi – cercò di superare la sua timidezza con la creatività, decidendo così di fare l’attore. Gli esordi furono caratterizzati da una lunga ed estenuante gavetta che poi lo portò a recitare per registi come Scorsese e soprattutto Coppola, sotto la cui direzione interpretò Vito Corleone da giovane ne Il Padrino – Parte II che gli fece vincere nel 1974 il Premio Oscar come migliore attore non protagonista. Robert si aggiudicò il secondo Oscar qualche anno più tardi, nel 1980 con il film Toro Scatenato di Martin Scorsese.

Titoli quali New York New York (1977), C’era una volta l’America (1984) o gli Intoccabili (1987) l’hanno reso sempre più celebre, facendogli guadagnare l’appellativo di perfezionista del grande schermo. Per raggiungere e per mantenere il successo negli anni, è fondamentale dare quel qualcosa in più, uscendo dalla mediocrità. De Niro c’è riuscito appieno perché ha creduto nella sua vision, focalizzandosi sull’obiettivo e riuscendo così a indossare diverse maschere. Si è calato nei suoi personaggi, acquisendone le sembianze con lo studio attento e sapiente della mimica. Ha curato i dettagli e ha con scrupolo indagato nella psiche anche dei mafiosi, per capire la loro spinta propulsiva, ed è riuscito dove altri hanno fallito. Perciò, se oggi stiamo ricordando il suo talento, è perché Robert De Niro è un esempio positivo da seguire. L’attore americano è riuscito a dare uno scopo alla sua vita facendo dei suoi personaggi delle autentiche opere d’arte che rimarranno nella storia del Cinema mondiale. Auguri Robert!

Maria Ianniciello

 

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Maria Ianniciello

Mi chiamo Maria Ianniciello. Il mio nome intero è però Ianniciello Maria Carmela ma per comodità mi firmo solo Maria. Sono iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Campania dal 2007, nell’elenco dei Pubblicisti. Laureata in Lettere (vecchio ordinamento) con il massimo dei voti presso l’Università di Roma Tor Vergata, ho dedicato gli ultimi vent’anni della mia carriera allo studio dei nuovi e dei ‘vecchi’ Media. Nel 2008 ho fondato questo portale dove tuttora mi occupo di analisi del linguaggio cinematografico, televisivo ed editoriale (saggi, libri per bambini e romanzi). Ho lavorato per testate giornalistiche dell’Irpinia e del Sannio, curando anche uffici stampa. Nel 2018 mi sono diplomata in Naturopatia a indirizzo psicosomatico presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano, diretto dal professor Raffaele Morelli. Ho conseguito poi il Master in Lettura del Corpo mediante la Psicosomatica nel 2019 con la dottoressa Maria Montalto. La conoscenza della Psicologia (disciplina a cui sto dedicando gran parte delle mie ricerche) mi permette di esaminare i nuovi e i vecchi Media con un approccio integrato e molto innovativo.

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