Maleficent 2: recensione e trama del film

Sono appena uscita dalla sala cinematografica con tante idee e con il ricordo ancora vivo delle emozioni provate. Devo ammettere che ad un certo punto del film più di una lacrima ha bagnato le mie guance, confermando quanto il messaggio di Maleficent 2 – La signora del male sia veritiero ed attuale perché tocca corde emozionali arcaiche che fanno leva su secoli di sottomissione dell’universo femminile.

In verità abbiamo paura più di quanto pensiamo delle nostre emozioni. Infatti, le vogliamo sopprimere, annientare e tenere a bada, confinandole così nel mondo delle tenebre… nella realtà onirica dove ancora ci permettiamo il lusso di essere davvero noi stessi, nel bene e nel male.

Di conseguenza anche le lacrime possono creare vergogna, perché sono socialmente inaccettabili, proprio come la rabbia delle donne. Le lacrime sono considerate l’espressione più bassa della ‘debolezza’ umana e quindi del nostro lato femminile. Perciò, non dobbiamo piangere in pubblico, soprattutto se per mestiere scrivi le recensioni.

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Maleficent 2: recensione

Questa recensione sarà, comunque, un po’ diversa dal solito perché non mi limiterò a dirvi in cosa eccelle Maleficent 2 e in cosa pecca. Comincio col dirvi che il film mi è piaciuto totalmente perché mi ha coinvolta. (ndr, in calce trovi la versione video).

Ho tuttavia guardato questa pellicola con occhi diversi, mettendo a tacere ogni riflessione logico-analitica per dar voce soltanto al pensiero simbolico ed emozionale.

Ma chi è Malefica e come si evoluto il personaggio di Angelina Jolie rispetto al  prequel del 2014? Vediamo.

Maleficent è una fiaba contemporanea che, prendendo spunto da La bella addormentata nel bosco, descrive in modo impeccabile l’umanità odierna. E lo fa creando personaggi alati, fate, alberi che si muovono, fiori che si illuminano e corvi che diventano umani

In questo nuovo lungometraggio c’è, poi, una regina dal cuore di ghiaccio che ha trasformato la sua rabbia in un forte desiderio di vendetta verso le creature della Brughiera.

Questi piccoli personaggi dal cuore puro sono il simbolo di quell’ingenuità tutta infantile che abbiamo rinnegato per apparire più forti, impeccabili e progrediti.

Aurora (Elle Fanning), regina della Brughiera, è la fanciulla sprovvista della rabbia incarnata da Malefica che ha intuito e poteri misteriosi. Ma procediamo per gradi soffermandoci un po’ sulla trama.

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Melficent 2: una guerra al femminile. La trama del film

In Maleficent 2 Filippo è ormai maturo per chiedere la mano ad Aurora che, senza consultarsi con la propria fata madrina, accetta di convolare a nozze.

Intanto la madre del principe, la regina Ingrith (Michelle Pfeiffer), invita a cena sia la futura nuora e sia Malefica ma, nel corso della serata, la donna provoca l’ira della Signora del male dicendo che la ragazza, sposando Filippo, non le apparterrà più.

Ingrith è la donna che, abiurando la sua natura, costringe alla sudditanza psicologica le future generazioni rappresentate proprio da Aurora. La scelta delle attrici (Michelle Pfeiffer, Angelina Jolie ed Elle Fanning) dopotutto non è casuale: sono tre generazioni di donne che incarnano nel film archetipi differenti. Al centro c’è Aurora (la fanciulla, la primavera, l’adolescente che sta per scoprire la propria femminilità).

La guerra che si andrà a combattere sarà tutta al femminile e con questo termine intendo quelle qualità dell’essere umano (come la gentilezza per esempio) che abbiamo annientato calpestando così i diritti dei più deboli e in questo caso delle donne.

Un conflitto del genere può anche essere inteso come l’eterno antagonismo tra ragione e sentimento, fra maschile e femminile, fra emozioni ed istinti, fra mente e cuore.

Melficent 2 segna l’evoluzione di questa lotta intestina che da secoli sottomette le donne rendendole succubi e non protagoniste della loro vita.

La bella addormentata nel bosco è stata svegliata da Malefica, cioè da colei che le aveva lanciato il maleficio. In questo nuovo film Aurora potrà trasformarsi diventando così una persona più completa. Senza dover rinunciare a nessuna parte di sé per compiacere il suo amato e chi l’ha generata.

Malefica e la rabbia inespressa…

Malefica è dunque la rabbia inespressa ma è anche il desiderio di rivalsa, è la presa d’atto che ognuna di noi, mediante uno specifico percorso, può acquisire consapevolezza e forza sentendosi bene nei propri panni e soprattutto meritevole di ottenere il meglio dalla vita volando sulle ali della libertà. Proprio come Malefica.

Solo così l’umanità potrà festeggiare le nozze in modo autentico e completo, unendo quei poli opposti che abbiamo voluto tenere divisi. Una lacrima dopotutto non ha mai ucciso nessuno perché, se c’è l’amore, allora quel pianto è solo catartico.

Maleficent 2: un piccolo capolavoro, ecco perché

Non vi dirò di più su Maleficent 2 per non rovinarvi il gusto della sorpresa. Posso solo anticiparvi che il personaggio di Filippo si è molto evoluto rispetto al prequel e che questo nuovo film è comunque ottimista su ciò che ci aspetta.

La Disney ha creato, dunque, un nuovo capolavoro grazie all’ottima regia di Joachim Rønning, e ad una sceneggiatura robusta, che vede unite le penne di Linda Woolverton, Jez Butterworth, Micah Fitzerman-Blue e Noah Harpster. (Marica Movie and Books)

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