L’ATTIMO SOSPESO DELLA BELLA ADDORMENTATA

© Sergio J Lievano - Fotolia.com

Il film delle cose in sospeso: potrebbe essere definito così “La Bella addormentata” di Marco Bellocchio. Una pellicola lenta, in cui predomina il buio delle immagini, quasi per evidenziare ancor di più i volti tirati dei protagonisti e gli occhi pieni di lacrime dell’attrice francese, mamma di Rosa che bella, come la protagonista della nota favola, dorme sul letto mentre la madre sta per precipitare in un altro limbo, quello della pazzia, incurante del figlio che vuole fare l’attore. E poi c’è il senatore del partito di Berlusconi, interpretato da Tony Servillo, che vive una profonda crisi esistenziale, causata dal caso di Eluana Englaro che sconvolse l’Italia, dividendola in due fazioni; il politico, incurante delle continue pressioni della figlia cattolica, decide di votare contro il decreto “salva Eluana”, mentre un medico salva la vita di una tossicodipendente che cerca più volte di suicidarsi perché stanca dell’esistenza che conduce. Tre storie che si intrecciano mentre sullo sfondo ci si interroga se è giusto o sbagliato far morire Eluana, ma non appena si spengono i riflettori in un Italia disgregata e disgregante tutto resta come prima, in sospeso… irrisolto, in attesa di un nuovo caso da proporre all’opinione pubblica per distoglierla da fatti ben più importanti come l’assenza di personale e la mancanza di umanità negli ospedali.

E’ un film tetro, senza colpi di scena con le sue sequenze realistiche, in cui non ci sono condanne furiose, perché qualsiasi opinione va rispettata, come afferma il padre di Rosa al figlio frustrato dall’indifferenza della madre…

M.I. 

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Maria Ianniciello

Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele

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