Lasciati andare: trailer, recensione e cast

Lasciati andare: trailer, recensione e castLasciati andare: quante volte abbiamo sentito questa frase? Immagino tante, soprattutto nei momenti in cui ci sentivamo più stressati, impauriti, magari ingessati nelle nostre insoddisfazioni e in alcune abitudini sicuramente malsane. Guardando Lasciati andare (il film nelle sale dal 13 aprile 2017) non puoi non farti pervadere da una grassa e grossa risata come quella di Elia in una delle sequenze finali della commedia. Ma procediamo con ordine. Il rischio che si corre quando ci s’identifica troppo in un ruolo è di rimanerci incastrati portando atteggiamenti e modi di fare pure in altri ambiti, in particolare nella sfera sentimentale e familiare. Può capitare a un docente e soprattutto può succedere a uno psicoterapeuta, con tutte le possibili conseguenze.

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Mary Poppins cantava: «Basta un po’ di zucchero e la pillola va giù!». Oggi si dovrebbe dire: basta un pizzico di leggerezza e i problemi, forse, si affrontano meglio. Certo, la superficialità è deleteria ma, ritrovando l’equilibrio tra ragione e cuore, riscopriremo magari i motivi per cui abbiamo scelto una determinata professione. A tal proposito mi viene in mente una scena del film Se Dio Vuole, nel quale Marco Giallini interpreta un illustre cardiologo che tratta pazienti e collaboratori con un distacco eccessivo. Sarà poi un prete sui generis, con il volto di Alessandro Gassmann, a ridare al medico quegli stimoli necessari per svolgere con passione e allo stesso tempo professionalità il proprio lavoro. Ebbene in una sequenza il dottore, vestito con abiti modesti, prescrive una medicina ad un ragazzo incontrato per strada senza farsi pagare!

Lasciati andare segue questa linea ma lo fa in modo meno sentimentale, con una buona dose di umorismo che rende questo film brillante, non banale o demenziale. Toni Servillo è unico in questo ruolo, dimostrando di avere grandi capacità pure nella commedia. Sa far ridere con gusto senza forzature, solo con la mimica facciale e l’andatura un po’ goffa, complici, in questo film, non le sfumature della sua voce bensì il richiamo della grande tradizione teatrale partenopea. Servillo recita come se tutto il suo essere già sapesse come muoversi, quali atteggiamenti adottare per divertire lo spettatore che effettivamente passa due ore nella totale spensieratezza, ridendo e sorridendo a volte fino alle lacrime.

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Toni Servillo non è l’unica star di Lasciati andare. A ridare enfasi al suo personaggio (abbiamo detto che Elio è uno psicoterapeuta) è Claudia, personal trainer di origini spagnole con una vita sentimentale molto tormentata. Veronica Echegui è una piacevole scoperta che non fa solo da spalla a Servillo, è come se gli desse la giusta carica e accelerazione per ripartire. Chissà perché mi vengono in mente, adesso, Totò e Peppino! Carla Signoris nei panni di Giovanna (moglie di Elia) mostra tutto il proprio charme. Conferma di essere un grande attore Luca Marinelli.

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Insomma, Francesco Amato si avvale di un ottimo cast, girando un film dallo stile deciso e moderno. La figura dello psicologo e psicoterapeuta è sempre più al centro della Settima Arte che, come sempre, volge il suo sguardo sull’attualità attraverso i vari generi. Oggi lo “strizzacervelli” è molto richiesto; un tempo incuteva quasi timore, mentre nella nostra società è una moda andarci. I pazienti di Elia sono quasi tenuti in ostaggio dall’analista che è più interessato a non perderli che a farli guarire. Eppure qualcosa sta per accadere nella vita piatta e noiosa del protagonista. Ed ecco il trailer di Lasciati andare.

 

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