Moglie e marito: con Favino e Smutniak che divertimento!

Moglie e marito con Favino e Smutniak, recensione – Litigare non è sempre un male per una coppia, perché in un piccolo conflitto, a volte, si nasconde la volontà inconscia di ricostruire qualcosa di alternativo e nuovo. Sono i silenzi forzati, i volti contratti, la paura di comunicare, pienamente e nella totale libertà, il proprio malessere a distruggere un rapporto mantenuto in vita (è inutile mentire per pudore) soprattutto dall’Eros, quel fuoco ardente che alimenta e nutre ogni cosa. Moglie e Marito, il film con Francesco Favino e Kasia Smutniak, mi fa riflettere su quest’aspetto dell’Amore, perché in certe occasioni per comprendere appieno i disagi e le inquietudini dell’altro bisogna calarsi in quei panni, affinché ne possiamo comprendere tutta l’umana incertezza.

Sia inteso Moglie e marito è un film leggero e divertente, a tratti ironico, non pretenzioso, eppure c’è una vena di saggezza in questa pellicola. La macchina da presa di Simone Godano si muove in modo agile e con una certa flessibilità fuori e dentro le pareti domestiche per farci sorridere e riflettere. Lo scambio della mente è affidato a un congegno elettronico. Nessuna magia…nessun essere superiore (come In una settimana da Dio, per esempio) a fare da apripista, bensì è il genio di Andrea (Favino) – che è un medico e ricercatore – a dare il via alla metamorfosi psichica. Sofia (Smutniak) entra nel corpo di Andrea e viceversa. A questo punto mi viene in mente una scena molto intensa del film Come eravamo (1973) in cui Hubbel (Robert Redford) dice a Katie (Barbra Streisant) che la vita è troppo breve per prenderla seriamente. E, infatti, anche in un forte attrito c’è una disumana bellezza, un pizzico di sarcasmo e di sagacia follia! Dopotutto il termine crisi etimologicamente vuol dire proprio discernere, riflettere forse per cambiare rotta!

Moglie e marito Favino

Ed è quello che fanno i personaggi principali di questo film, che sicuramente non è originale per la sceneggiatura, ma ha degli ottimi tempi registici e un duo di attori che riesce a dare tono ad Andrea e Sofia, rendendoli simpatici nelle rispettive fragilità e avvicinandoli al pubblico che sicuramente si rivedrà un po’ in loro. Lo scambio di personalità non disorienta chi guarda nonostante sia sostenuto solo dalle parole e dal linguaggio del corpo di Favino e Smutniak. Il rischio era di rendere poco credibile una situazione che nella pratica (per ovvie ragioni) già lo è! Un rischio scongiurato, per fortuna. Moglie e marito è un film che vi consiglio di vedere! Vi divertirete…

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