LA RESENTIDA IN SCENA A TERNI

©Carola Sandoval

Dopo il successo dell’edizione di settembre 2012, il 16 gennaio 2013, alle 21,  il Festival internazionale della creazione contemporanea di Terni torna sul palcoscenico del Teatro Secci di Terni con un Post Event in prima nazionale che vedrà in scena la compagnia cilena La Resentida.

©Carola Sandoval

La performance “Tratando de hacer una ombra que cambier el mundo” (el delirio final de los ùltimos romànticos) per la regia di Marco Layera, la drammaturgia de La Resentida e il set design di Pablo de la Fuerte, racconta la storia di un gruppo di attori (Carolina Palacios, Pedro Muñoz, Benjamín Westfall, Nicolás Herrera, Eduardo Herrera) che, mossi dalla loro opposizione al governo ufficiale, decidono di passare quattro anni chiusi in un appartamento senza avere contatti con il mondo esterno mentre nel frattempo cercano di creare uno spettacolo che cambierà il mondo.

Così stanno le cose quando giunge la notizia che un nuovo governo è salito in carica e ha sradicato povertà e ingiustizia sociale. Questo governo è stato un successo tale che il modello è stato esportato in Africa e nei paesi poveri. E’ attraverso il delirio di questi personaggi e l’assurdità della loro situazione che si crea uno spazio privilegiato per riflettere sull’arte, le utopie, la rivoluzione la cultura e la politica. La performance de La Resentida si inserisce in un più ampio progetto che vede il Festival di Terni impegnato a promuovere una dimensione politica e comunitaria del teatro e della scena, attraverso la messa in pratica di strategie politiche nell’arte e di strategie artistiche nell’attivismo politico. Un festival “politico” nel senso più alto di questa parola, non un festival “civile” o “civico”, ma uno sguardo sul mondo e sul senso di prendere una posizione. La compagnia La Resentida è stata fondata nel 2007 in Cile ed è composta da giovani attori e artisti. Attraverso la riflessione e la sperimentazione, il gruppo cerca una propria identità e un proprio linguaggio. La responsabilità politica è lo scheletro del loro lavoro e il teatro è uno strumento sociale per riflettere, costruire e conservare l’identità culturale. Fissati questi punti di riferimento, il teatro per La Resentida deve essere sovversivo, sul palco e al livello ideologico, interrogandosi ininterrottamente sull’ordine dominante in crisi.

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