La recensione di “Dandelion”, l’album di Galapaghost

dandelion coverDolce, delicato, etereo e sognante così è “Dandelion”, il nuovo album del giovane cantautore americano Casey Chandler, in arte Galapaghost. Pubblicato dall’etichetta indipendente italiana di Ru Catania, Lady Lovely, il disco è distribuito da Audioglobe e si compone di undici brani che, come i petali di un dente di leone soffiati dal vento, sono inafferrabili eppure riescono a penetrare nell’anima. L’impianto lirico dei testi è apparentemente molto semplice ma la formula finale è di grande impatto emotivo. La miscela di melodie intime e delicate ed un fresco intreccio di chitarre creano un mix equilibrato e mai fuori le righe.

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Casey Chandler

La musica per immagini del folk alternativo di Casey parte subito dalle idee e le reminiscenze passate di “Rosie” per poi svilupparsi lungo i chiaroscuri di “Under The Willow Tree” e “Let Your Heart Be” che, insieme alla delicatissima “Trembling Happiness”, è stata scritta a quattro mani con Federico Puttilli. La ballatona “I’m A Zombie For You!” è dedicata ad una ragazza enigmatica, misteriosa, quasi letale. Anche la title track “Dandelion” rappresenta un’immersione in una dimensione nordica, confusa, a tratti sfocata. La voce di Casey è davvero leggera, le sue corde vocali emettono un suono flebile ma riconoscibilissimo e plasmabile. La carica western di “Vermin” ed il brio rockeggiante di “Smile” lasciano che la sua personalità spicchi all’interno dell’ arcobaleno di colori folk offerti da “Isabelle” e dalla brevissima “Solemn” che, come un bisbiglio, accompagna lo spettatore alla fine di un sogno che si chiude con “Goodnight Moon”. Sono tante e appena accennate le velleità artistiche di Casey Chandler che, in un percorso a metà strada tra folk man a stelle e strisce e un menestrello dei boschi irlandesi, è arrivato ad un bivio che lo costringerà a scegliere quale strada intraprendere.

Raffaella Sbrescia

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