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“Pompei”: l’eruzione del Vesuvio al Cinema, la recensione

Kit HaringtonDal 20 febbraio nelle sale italiane, “Pompei” è un film che non mi ha convinto del tutto perché è esagerato nelle immagini e poco attendibile nei contenuti dal punto di vista storico (i romani per esempio non erano considerati così malvagi, almeno non in senso assoluto). La pellicola di Paul W.S. Anderson è stata girata con un unico intento: stupire con gli effetti speciali, senza se e senza ma. Obiettivo però non raggiunto, poiché, a prescindere da qualche applauso in sala, lo spettatore è tanto abituato a immagini apocalittiche da rimanere quasi impassibile di fronte a un vulcano che esplode. Un merito comunque questa pellicola ce l’ha ed è quello di aver riportato Pompei al centro dell’attenzione degli italiani che in questo periodo, viste le notizie online di una presunta eruzione del Vesuvio, si domandano inoltre quando e se accadrà il cataclisma che distrusse una delle città più importanti dell’Impero Romano, facendola scomparire dalla storia fino a quando un gruppo di esploratori non la riportarono alla luce. Ritornando alla finzione e quindi al film, la storia di “Pompei” ruota intorno alle vicende personali dello schiavo celta Milo (Kit Harington), la cui tribù era stata massacrata dai romani quando il protagonista era solo un bambino. Passano gli anni e Milo cresce diventando un invincibile gladiatore che deve combattere nell’arena di Pompei e qui, nella città ai piedi della “grande montagna” (così era chiamato il Vesuvio dai pompeiani), il gladiatore incontra la donna che gli salverà più volte la vita. La fanciulla è benestante e si chiama Cassia (Emely Browning). I due s’innamorano e insieme cercano di fuggire non solo dalle grinfie di un perfido senatore romano ma anche dall’eruzione del Vesuvio. L’eterna lotta del bene contro il male (non nel senso Cristiano però) è ben messa in evidenza in questa pellicola, proprio perché in molti videro in quell’esplosione una sorta di sfogo degli dei infuriati. La tenera storia d’amore tra Milo e Cassia è invece come un bocciolo che mentre sta per schiudersi viene raso al suolo dalla forza devastatrice della natura.

Trailer: http://youtu.be/xBHl-zUtwS0

Maria Ianniciello

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Maria Ianniciello

Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele

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