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Dogliani, De Benedetti: a fare la differenza è il nostro sapere

Nella foto Carlo De Benedetti
Nella foto Carlo De Benedetti

Si è conclusa poco fa la tre giorni del Festival della Tv e dei nuovi Media che si è svolto a Dogliani, in provincia di Cuneo, da venerdì 3 maggio a oggi,  5 maggio 2013. Sul palco di Dogliani sono saliti nomi importanti del mondo della comunicazione e non solo, come Andrea Agnelli, Luciana Littizzetto, Massimo Gramellini, Matteo Renzi, Pippo Baudo, Vittorio Zucconi, Ferruccio De Bartoli, Ezio Mauro e Roberto Saviano. La giornata di oggi si è aperta con il dibattito Media e Legalità, al quale hanno partecipato Luca Caiazzo, Giancarlo Caselli, Don Luigi Ciotti, Andrea Clemente, Pino Maniaci e Sara Tardelli. A seguire si sono svolti due incontri, uno su Food & Media e l’altro sulla Storia d’Italia e degli Italiani con Piero Chiambretti e Alessandra Comazzi. Nel primo pomeriggio invece si sono tenuti altri due incontri: Palinsesto Cultura e La Tv di Geppi Cucciari. Alle 18.30 sul palco del Festival della Tv e dei nuovi Media sono saliti Carlo De Benedetti, Lilli Gruber e Stefano Folli che hanno discusso del tema: Un orizzonte per il nostro Paese. Lilli Gruber, De Benedetti e Folli hanno parlato essenzialmente degli eventi politici degli ultimi anni, soffermandosi inoltre sulle spaccature all’interno del Partito Democratico.

«Le scissioni devono avere un minimo di maturazione politica – ha sostenuto De Benedetti -. Non è detto che il PD possa rimanere unito; comunque vadano le cose il Partito deve darsi una linea di modernità e prospettiva». De Benedetti ha anche spiegato che l’Italia non ha una visione perché sono scomparsi i Partiti e quindi non c’è più l’abitudine a pensare, dandosi delle prospettive e chiedendosi: cosa faremo da grandi? Nel corso del dibattito si è anche parlato della politica economica di austerità europea che, si è detto, non bisogna confonderla con gli sprechi. Ma «solo la difficoltà può rendere insopportabile il costituito», ha affermato De Benedetti che ha inoltre aggiunto: «Sarà la forza delle cose che potrà cambiare l’andamento dei fatti».

Lilli Gruber
Lilli Gruber

«L’uscita dell’Italia dall’Euro sarebbe un disastro – ha continuato De Benedetto -. Abbiamo pensato che l’entrata nell’Euro fosse un traguardo, invece era solo un punto di partenza». E per quanto riguarda le prospettive l’editore di Repubblica ha inoltre affermato: «Bisogna partire dall’educazione, dall’istruzione. A fare la differenza è il nostro cervello; il nostro sapere. Io ridurrei a due terzi le spese della difesa per investirle totalmente nell’educazione. Formazione vuol dire costruire un tessuto connettivo delle società, le quali progrediscono grazie alla qualità del sapere».

Maria Ianniciello

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Maria Ianniciello

Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele

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