BOSNIA E CROAZIA: LA PACE IN UN BICCHIERE

©France Fotolia.com

“Bosnia e Croazia 20 anni dopo: la pace in un bicchiere”: questo il titolo dell’ultimo reportage di Storie di Confine – il programma di Videonews realizzato in collaborazione con Retequattro e Mediafriends, con approfondimenti esclusivi dall’Italia e dai luoghi più difficili del Pianeta – che andrà in onda domani sera su Rete 4, in seconda serata. Nel reportage si indaga sull’attività di Oxfam Italia in questi due paesi dell’ex Jugoslavia; infatti  in Bosnia e Croazia la Onlus aiuta a promuovere i prodotti locali, come il vino o il formaggio, comuni a territori e popoli diversi.

«I politici continuano a parlare di guerra – spiega Aina Galicic, coordinatrice del progetto – ma la gente vuole aprirsi, vuole lavorare e andare verso il mondo. Per questo cerchiamo di mettere in rete questi produttori: perché un turista possa trovare una guida alle straordinarie risorse locali». Ivo Ivanic e Mladen Fustar sono due produttori che Oxfam ha messo in rete sulla “Via del vino”, un percorso enogastronomico che parte dalla Croazia orientale e prosegue nella Serbo-Bosnia.

Il primo, croato, stagiona il suo Malvasia a Cavtat, vicino a Dubrovnik; il secondo, serbo, produce dell’ottimo Vranac a Trebinje, a 40 chlometri di distanza. La via del vino sarà anche la via della pace, chiede l’inviato a Ivo?  «Io non vedo il vino come alcool – risponde l’uomo -. Il vino ha una storia molto più profonda e filosofica: è la bevanda degli dei ed è la via della fratellanza». In Bosnia, invece, Lombezzi riporta le iniziative promosse da Oxfam, con il supporto comunicativo di Mediafriends, dove vengono messe in rete le risorse turistiche locali per radicare la popolazione nel territorio e permettere a tutti di riscoprire il fascino di un paese che era ed è uno dei più belli d’Europa.

«Stiamo lavorando alla promozione dell’ecoturismo da tre anni, mettendo in rete attività come rafting, arrampicata o mountain bike, per offrire sbocchi lavorativi alla gente del posto e cambiare l’immagine del Paese», afferma la responsabile Oxfam a Sarajevo, Silvana Grivina.

 

 

 

Commenti

commenti

Lascia un commento

Torna in alto