Borg McEnroe su Rai 3: trama del film e recensione

Il talento è un tesoro che va affinato e quindi non si inventa, o c’è o non c’è. Almeno ciò è quanto ci dice il film Borg McEnroe, che andrà in onda questa sera, 5 aprile 2020 alle 21.20 su Rai 3.

Borg McEnroe su Rai 3: la trama del film

Lo stile del film è cadenzato, cauto, poco movimentato in contrasto con altre pellicole dello stesso genere come per esempio Le Mans e ancor di più Rush. Con quest’ultimo, però, nonostante le divergenze stilistiche, che sono numerose e ben evidenti, il film, Borg McEnroe, ha qualcosa in comune. Cosa? La straordinaria capacità di documentare non solo l’antagonismo sportivo tra i due celebri atleti ma anche e forse soprattutto le debolezze di entrambi, sulle quali la pellicola di Janus Metz insiste spudoratamente portandoci dietro le quinte, nel primo e per gran parte del secondo tempo, di uno dei match più accattivanti della Storia di questo sport. Mi riferisco alla partita tra Björn Borg e John McEnroe.

Borg McEnroe: recensione

La macchina da presa, con una serie di convincenti flashback, ci fa conoscere i due sportivi da bambini e da adolescenti.

Borg McEnroe

Lo svedese Björn Borg, interpretato nel film da Sverrir Gudnason, deve fare i conti sin da piccolo con una rabbia irrefrenabile che solo il suo allenatore (nel film è John Stellan Skarsgård) riuscirà a far defluire in ogni singolo colpo, un punto per volta. L’americano John McEnroe (Shia LaBeouf), da piccolo molto più calmo e riflessivo, diventa un ribelle da adulto esternando tutta la sua ira sul campo. L’uno è un po’ specchio e contraddizione dell’altro. E, mentre McEnroe muove i primi e convincenti passi sul suolo di Wimbledon, Björn Borg è già quattro volte campione. I due si affrontarono in un testa a testa, che lasciò con il fiato in sospeso gli spettatori e gli addetti ai lavori e che ancora oggi viene ricordato come il match più avvincente della storia del Tennis.

Il film, Borg McEnroe, sebbene abbia il merito di aver riacceso i riflettori sui due talentuosi tennisti con uno stile impeccabile ed un crescendo di emozioni, ha anche il limite di essersi soffermato solo sul torneo di Wimbledon, certamente una delle più importanti competizioni ma non l’unica per i due tennisti, trascurando quindi altre sfaccettature della carriera di Borg e McEnroe. Un film comunque non può raccontare tutto, per ovvie ragioni di tempi; quindi consiglio al lettore/spettatore di approfondire per conoscere le sfaccettature di due carriere ricche di fascino.

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Maria Ianniciello

Giornalista culturale. Podcaster. Scrivo di cultura dal 2008. Mi sono laureata in Lettere (vecchio ordinamento) nel 2005, con il massimo dei voti, presso l'Università di Roma Tor Vergata, discutendo una tesi in Storia contemporanea sulla Guerra del Vietnam vista dalla stampa cattolica italiana. Ho lavorato in redazioni e uffici stampa dell'Irpinia e del Sannio. Nel 2008 ho creato il portale culturaeculture.it, dove tuttora mi occupo di libri, film, serie tv e documentari con uno sguardo attento alle pari opportunità e ai temi sociali. Nel 2010 ho pubblicato un romanzo giovanile (scritto quando avevo 16 anni) sulla guerra del Vietnam dal titolo 'Conflitti'. Amo la Psicologia (disciplina molto importante e utile per una recensionista di romanzi, film e serie tv). Ho studiato presso l'Istituto Riza di Medicina Psicosomatica il linguaggio del corpo mediante la Psicosomatica, diplomandomi nel 2018 in Naturopatia. Amo la natura, gli animali...le piante, la montagna, il mare. Cosa aggiungere? Sono sposata con Carmine e sono mamma del piccolo Emanuele

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