HOTEL IN CRISI, NEL 2013 CROLLANO LE PRESENZE

© Inna Felker - Fotolia.com
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Comincia male il 2013 per gli alberghi italiani, con Federalberghi che lancia l’allarme sul brusco calo delle presenze nelle strutture ricettive: -9,6 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un risultato «che rispecchia chiaramente la crisi dei consumi delle famiglie, si assomma una lieve flessione delle presenze alberghiere degli stranieri pari all’1,1 per cento», spiega il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei dati relativi al monitoraggio mensile effettuato dalla Federazione, con un’inchiesta svolta dal 3 al 7 febbraio su 2.322 imprese.

«Il 2013, turisticamente parlando, parte in modo estremamente preoccupante per uno dei pochi settori economici che nonostante tutto continua a produrre giro d’affari ed occupazione», prosegue Bernabò Bocca, alla lettura dei dati relativi al monitoraggio mensile effettuato dalla Federazione.

«Anche sul fronte dei nostri collaboratori – sottolinea Bocca – si evidenzia un dato in caduta libera del -5,4 per cento a gennaio (rispetto al gennaio 2012), con una flessione del 4,5 per cento per i lavoratori a tempo indeterminato ed una debàcle del -7,0 per cento per i lavoratori a tempo determinato.

Necessario agire tempestivamente per arginare il fenomeno: «Mai si era registrato un inizio d’anno così negativo, – enfatizza Bocca – che impone subito a tutte le forze politiche in corsa per le imminenti elezioni una seria riflessione e l’indicazione, in maniera più puntuale nei reciproci programmi, di quali misure andranno ad adottare una volta dovessero essere chiamate alla guida del Paese».

Per risollevare il settore, la ricetta di Federalberghi prevede «iniziative promozionali per garantire maggiori flussi turistici, corsie preferenziali di credito per assicurare quella liquidità indispensabile allo svolgimento dell’attività imprenditoriale e misure specifiche sul mercato del lavoro. Il tutto sotto il coordinamento di un Ministero del Turismo con portafogli».

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