L’invidia, come nasce e cos’è

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Ognuno di noi ha provato almeno una volta nella vita un pizzico d’invidia per qualcuno, un sentimento tutt’altro che positivo, perché se non trasformato logora chi lo prova. Madre Teresa di Calcutta invitava l’essere umano ad amare dicendo: «Signore, quando ho fame, dammi qualcuno che ha bisogno di cibo; quando ho sete, mandami qualcuno che ha bisogno di una bevanda; quando ho freddo, mandami qualcuno da scaldare; quando ho un dispiacere, offrimi qualcuno da consolare; quando la mia croce diventa pesante, fammi condividere la croce di un altro; quando sono povero, guidami da qualcuno nel bisogno; quando non ho tempo, dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento; quando sono umiliato, fa che io abbia qualcuno da lodare; quando sono scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare; quando ho bisogno della comprensione degli altri, dammi qualcuno che ha bisogno della mia; quando ho bisogno che ci si occupi di me, mandami qualcuno di cui occuparmi; quando penso solo a me stesso, attira la mia attenzione su un’altra persona».

Quando c’è l’amore, non può esistere invidia, né egoismo. L’invidia però nasce da una condizione ben diversa: la mancanza di autostima e quindi ancora una volta dall’assenza di amore ma verso se stessi. Gesù affermava ama il prossimo come te stesso, né più né meno ma solo come te stesso. Perché non si può amare l’altro, se si nutre un odio profondo per se stessi, sentendosi inferiori, incapaci e indegni verso la società. Questa condizione mentale ci è stata trasmessa da bambini quando, anziché insegnarci a trovare le nostre sicurezze dentro di noi, ci spingevano a guardare all’esterno e spesso con esempi negativi, inducendoci all’invidia o a forme di gelosia.

Nessuno è migliore di noi; l’altro è un essere umano, con pregi e difetti proprio come noi. Non è immortale e per sopravvivere ha bisogno di dormire e nutrirsi; e inoltre costui o costei sente forte il bisogno di essere amato! Voi e io possediamo dei doni che possiamo scoprire, se sappiamo guardare e ascoltare i segnali, lungo il percorso, a volte accidentato, della nostra vita; questi regali che Qualcuno o Qualcosa ci ha affidato possono e devono essere messi a disposizione della comunità per vivere esperienze gratificanti che ci arricchiscono giorno per giorno e per scoprire cos’è la vera ricchezza. Impariamo ad amarci, diventando esempi di speranza e dicendoci ogni giorno – al mattino e prima di andare a dormire – parole d’amore; così non ci sarà più spazio nel nostro cuore per l’invidia!

Giulia Caso

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