OBAMA A WASHINGTON, ALLARME FISCAL CLIFF

© Sborisov – Fotolia.com

Vacanza breve per il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che  ha lasciato nella notte le Hawaii per rientrare, in anticipo, a Washington dove si metterà subito al lavoro per cercare di trovare un accordo che eviti il fiscal cliff, il pacchetto di tagli automatici alla spesa e aumenti delle tasse che scatterà dal 1 gennaio 2013 e che rischia di congelare la ripresa americana.

La situazione, tuttavia, appare quanto mai critica visto che non sono state avviate trattative significative nel weekend prenatalizio. Inoltre, data la distanza politica sui temi fiscali e delle tasse ai ricchi, appare assai improbabile che si arrivi a un accordo in tempi brevi, benché sia il partito democratico che quello repubblicano vogliano scongiurare il balzo del prelievo fiscale. Ma le soluzioni proposte dai partiti sono sostanzialmente diverse e mentre i repubblicani vorrebbero tagliare la spesa pubblica, andando a penalizzare ulteriormente le fasce più deboli della popolazione, Obama e i repubblicani puntano piuttosto ad aumentare le tasse ai ricchi.

Il presidente aveva proposto una prima intesa che puntava a evitare un aumento medio delle imposte di 2200 dollari a famiglia, aumento che avrebbe serie ripercussioni sui consumi e sull’intera economia americana, ma i repubblicani si sono dichiarati contrai.

Intanto, gli effetti del probabile fiscal cliff si fanno sentire sulla popolazione, in particolare sui circa 2,1 milioni di disoccupati che dovranno rinunciare al loro sussidio e nel settore trasporti che, dopo i tagli, si vedrà privato di numerosi addetti alla sicurezza negli aeroporti. Ovvero, file più lunghe ai check point e ritardi nei voli.

Oggi è prevista una sessione di lavori al Senato per gli ultimi giorni di trattative in vista della scadenza di fine anno, quando in mancanza di un accordo tra democratici e repubblicani si aprirebbe il baratro fiscale. Intanto, il Tesoro Usa ha annunciato che è pronto ad adottare “misure straordinarie” per rinviare il default del Paese se non sarà raggiunto un accordo. Quali siano queste misure e per quanto tempo dovrebbero restare in vigore non è ancora stato precisato. Il tetto del debito, 16.400 miliardi di dollari, fissato alla fine del 2011 al termine di un lungo braccio di ferro tra Democratici e Repubblicani, sarà raggiunto, ha spiegato il ministro del Tesoro, Timothy Geithner, il 31 dicembre.

Piera Vincenti

Commenti

commenti

Lascia un commento

Torna in alto