MANCA ACCORDO, FIAT SI RIVOLGE A TRIBUNALE USA

Fiat S.p.A. ha comunicato che la sua controllata Fiat North America ha avviato un giudizio di accertamento dinnanzi al Court of Chancery del Delaware per ottenere conferma del prezzo che dovrà essere pagato per la partecipazione pari a circa il 3,3 per cento del capitale di Chrysler Group LLC che il VEBA1 dovrà cedere a Fiat in forza del contratto di opzione concluso tra le parti il 10 giugno 2009.

Il 3 luglio scorso Fiat aveva annunciato di aver esercitato l’opzione di acquisto di una parte della quota detenuta da VEBA in Chrysler, come concordato tra le parti in forza del contratto di opzione. Mentre VEBA non ha contestato il diritto di Fiat di acquistare tale partecipazione, le parti non hanno raggiunto un accordo in merito al prezzo che dovrà essere pagato da Fiat per tale partecipazione in base al contratto di opzione. Di conseguenza, Fiat ha chiesto l’intervento del tribunale come previsto dall’accordo.

«L’iniziativa serve a risolvere una questione contrattuale tra Fiat e VEBA in merito alla formula prevista per determinare il prezzo di esercizio della call option di Fiat su una parte della partecipazione del VEBA in Chrysler» ha commentato l’Amministratore Delegato di Fiat, Sergio Marchionne. «Malgrado non si sia potuta risolvere la questione senza l’intervento del tribunale, siamo fiduciosi di poter giungere ad una soluzione in tempi rapidi. Il rapporto di collaborazione di Chrysler con UAW continua ad essere solido e non è in alcun modo influenzato dalla soluzione di tale questione. E’ necessario l’intervento del tribunale per applicare una specifica formula di prezzo concordata nel 2009 e pertanto non correlata all’attuale valore di Chrysler». Con il perfezionamento dell’acquisto, Fiat deterrà una partecipazione del 61,8 per cento in Chrysler.

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