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Mamme costrette a lasciare il lavoro: l’esercito delle 25mila ma è ora di agire

E` da molto tempo che ci penso e finalmente, armata di coraggio e pazienza, ma anche sconcertata da tutto ciò che mi capita giornalmente e che leggo quotidianamente, ho deciso di dedicarmi solo alle donne. Lo faccio come naturopata, proponendo percorsi mirati di naturopatia, aromaterapia e motivazione al femminile, e come giornalista trattando di volta in volta tematiche che interessano noi donne.

Ma prima di spiegarvi come intendo procedere apro una partentesi sull’attualità partendo da alcuni interrogativi sull’essere donne e mamme oggi in questo Paese. Domande che mi sto ponendo sia come professionista e sia come neomamma.

Nel rispondere a queste domande posso solo dirvi che per scrivere questo articolo ho dovuto fare quasi i salti mortali, quindi so bene quanto sia difficile oggi per le mamme lavorare. E non sono le mie convinzioni a parlare bensì le statistiche e gli articoli dei giornali.

mamme costrette a lasciare il lavoro

L’8 gennaio scorso, infatti, La Stampa titolava: “Boom di dimissioni per le neomamme. In 25mila costrette a lasciare il lavoro”. 24.618 donne hanno fatto questa scelta perché impossibilitate a gestire la vita lavorativa e familiare insieme. La mancanza di asili nido, gli alti costi e i nonni ancora lavoratori creano le basi affinché ciò avvenga. Tutto ciò è sconcertante. Siamo un Paese di vecchi, nel quale i giovani lasciano il lavoro o peggio ancora sono disoccupati mentre gli anziani continuano a lavorare. Anacronistico, non trovate?

Ritengo che una persona possa mantenersi attiva, lavorando, fino a quando si sente di volerlo fare ma i giovani e quindi le neomamme vengono prima. In un Paese civile così dovrebbe essere. Eppure la società è piena di luoghi comuni sulle donne e sulla maternità.

Per esempio quando nasce un bambino la mamma è costretta spesso a rinunciare a tanti lati del suo essere donna con gravi ripercussioni sulla sua salute psicofisica. Questo perché la società impone un unico modello di riferimento: la Madre Angelo che si sacrifica per la famiglia. Le madri devono tutto a tutti ma chi si ricorda di loro? A volte le persone si dimenticano anche di chiederti come stai… e se solo ti azzardi ad esprimere un tuo malessere magari ti fanno notare che tu, dato che sei madre, non hai il diritto di lamentarti. Le più severe sono le donne che spesso si rivelano essere le acerrime nemiche delle altre donne come si evince dalle polemiche scaturite dal viaggio in Polinesia di Fedez e Chiara Ferragni, rei di aver lasciato il figlio Leone a casa con i nonni. Un’assurdità.

Come intendo procedere allora? Mettendo in pratica ciò che suggerisco alle donne che seguono i miei percorsi. Lascio spazio alla creatività e mi faccio guidare dal flusso. AD MAIORA SEMPER. Maria Ianniciello

Per saperne in più su di me? LEGGI qui: www.mariaianniciello.it

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Maria Ianniciello

Mi chiamo Maria Ianniciello. Il mio nome intero è però Ianniciello Maria Carmela ma per comodità mi firmo solo Maria. Sono iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Campania dal 2007, nell’elenco dei Pubblicisti. Laureata in Lettere (vecchio ordinamento) con il massimo dei voti presso l’Università di Roma Tor Vergata, ho dedicato gli ultimi vent’anni della mia carriera allo studio dei nuovi e dei ‘vecchi’ Media. Nel 2008 ho fondato questo portale dove tuttora mi occupo di analisi del linguaggio cinematografico, televisivo ed editoriale (saggi, libri per bambini e romanzi). Ho lavorato per testate giornalistiche dell’Irpinia e del Sannio, curando anche uffici stampa. Nel 2018 mi sono diplomata in Naturopatia a indirizzo psicosomatico presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano, diretto dal professor Raffaele Morelli. Ho conseguito poi il Master in Lettura del Corpo mediante la Psicosomatica nel 2019 con la dottoressa Maria Montalto. La conoscenza della Psicologia (disciplina a cui sto dedicando gran parte delle mie ricerche) mi permette di esaminare i nuovi e i vecchi Media con un approccio integrato e molto innovativo.

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