Madonna: la vita, la carriera e gli eccessi della Regina del Pop

Le persone non sanno ancora quanto io sia brava, ma lo scopriranno presto. Nel giro di qualche anno tutti lo sapranno. Ho progettato di diventare una delle star più grandi di questo secolo”. Così si presentava una giovanissima Louise Veronica Ciccone, durante un’intervista rilasciata nel 1983. Oggi la pop star più trasgressiva e amata del secolo scorso compie 56 anni. Da oltre trent’anni, Madonna non smette di correre e di creare. Intelligente, curiosa, astuta e coraggiosa. Ma, soprattutto, dotata di un talento unico che le consente di reinventarsi e di spiccare il volo ogni qualvolta sembra sia ad un passo dal precipitare. Arte e Vita. Sono queste le carte con le quali ha giocato e costruito una carriera solida e una credibilità impossibile da scalfire. L’Arte, in tutte le sue forme, ha sempre fatto parte del suo essere, scorre nelle sue vene fin da quando era bambina, dai primi passi di danza alla recitazione, al canto. Esprimersi con il corpo, con la voce, con lo sguardo. Un gesto, una parola, mille provocazioni. Madonna ha conquistato il mondo e raggiunto tutti gli obiettivi prefissati perché non si è mai arresa, nemmeno di fronte alle sconfitte e agli ostacoli più difficili. La Vita, con le sue crudeltà e le ferite che ancora sanguinano, è stata l’unica vera maestra, costringendola a crescere e a diventare indipendente molto presto. Cavarsela da sola, studiare, sacrificarsi e cogliere l’attimo. Ha imparato ad essere manager di se stessa e a sfruttare le occasioni più ghiotte, ad essere nel posto giusto al momento più opportuno. Madonna è artista sopraffina e inimitabile e, al contempo, prodotto commerciale di altissima qualità, studiato nei minimi dettagli per soddisfare i gusti e le aspettative delle masse, senza però tradirne la natura. E’ questo, forse, il segreto del suo successo, dei record battuti e del suo essere, ancora oggi, Regina indiscussa del Pop mondiale.

Dopo un’infanzia difficile a Detroit, segnata dalla morte prematura della madre, Louise lascia la famiglia e decide di trasferirsi a New York, per studiare danza e diventare una ballerina di fama internazionale. Senza un soldo in tasca, ospite di un’amica che vive in un quartiere piuttosto pericoloso, la Ciccone cerca di sopravvivere e di imparare quanto più possibile dalla vita e da professionisti che via via incontra lungo il suo cammino. Svolge diversi lavori (passa con disinvoltura dai fast food alle scene hot di film di serie B) per sbancare il lunario e poter crescere come artista. Louise sa che la svolta è vicina, sente di poter costruire qualcosa di speciale. Aspetta soltanto che il mondo si accorga di lei e di quanto valga. Determinata, esigente, molto dura con se stessa, mai pienamente soddisfatta di ciò che ottiene, Veronica prosegue a testa alta il suo cammino verso il successo. Oltre a ballare nella compagnia di Alvin Ailey, impara a suonare chitarra e batteria. Ma è con il canto che arrivano i primi importanti risultati. Grazie al prezioso aiuto di un compagno del College, Louise incide alcuni brani dance e collabora con diversi dj e discoteche newyorkesi. “Everybody” e “Burnig up/Physicall Attraction” sono i primi singoli firmati Madonna. Nel 1983 arriva l’accattivante “Holiday”, scritta dal compagno della cantante, pezzo che insieme ai successivi “Lucky Star” e “Borderline” portano l’artista italo-americana ai vertici delle dance charts statunitensi e alla pubblicazione dell’album d’esordio “Madonna”.

Ciò che avviene negli anni successivi è noto a tutti. Tra scandali, eccessi, performance sensuali e centinaia di milioni di album venduti nel mondo, Madonna ha scritto la storia della musica pop degli anni Ottanta e, soprattutto, Novanta, diventando la star che sognava fin da ragazzina. Con il secondo album, “Like a Virgin” (oltre 21 milioni di copie vendute), la Ciccone diventa simbolo erotico di livello internazionale, giocando con l’immagine volutamente volgare e divertendosi a provocare con ironia, intelligenza e furbizia. Il fenomeno Madonna dilaga e anche gli album successivi riscuotono un successo impressionante: da “True Blue”, che desta non poche polemiche da parte degli anti-abortisti per i temi trattati in alcuni brani contenuti, a “Like A Prayer”, datato 1987, considerato un vero e proprio “sacrilegio” e che fa arrabbiare le associazioni cristiane tanto da impedire, in quel periodo, all’artista di esibirsi in Italia. Madonna, forte della trasgressione e del polverone che scatena ogni sua creazione, vede aumentare la propria popolarità negli anni Novanta. Dopo “I’m Breathless” (disco legato al film nel quale recita insieme a Warren Beatty), inizia la fase “sex” della sua produzione, segnata da album come “The Immaculate Collection” (30 milioni di copie vendute) ed “Erotica” (oltre al libro fotografico “Sex”, al documentario “A Letto con Madonna” e al film “Body of Evidence”).

La carriera di cantante corre parallelamente, tra top e flop, a quella di attrice. Madonna, infatti, recita in diverse pellicole ma è solo con “Evita” di Alan Parker (in cui veste il ruolo di Eva Peron) a lasciare il segno e vincere premi internazionali (il Golden Globe). Alla fine degli anni Novanta Miss Ciccone pubblica il settimo album, “Ray of Light”, molto diverso dai precedenti lavori in studio. Un disco dal sapore techno e intimista, trascinato dal singolo “Frozen”. Il nuovo Millennio si apre con l’ennesimo tour mondiale e un film accanto all’attore Rupert Everett (“Sai che c’è di nuovo?“). Ma è la musica a dare, come sempre, le soddisfazioni maggiori. Con un altro coup de theatre, la camaleontica Madonna regala “Music”, album dance-pop-country che non manca di essere censurato da MTV (è il caso del video del singolo “What It Feels Like for a Girl”).

Scoppiano ulteriori polemiche, questa volta di natura politica, anche con l’uscita di “American Life”. E’ il 2003. L’artista viene criticata e censurata per via del singolo omonimo che parla della guerra in Iraq, di morte e di violenze, considerato spudoratamente anti-americano. Un semi-flop (le vendite disattendono le aspettative) che però non abbatte la star, alle prese con un tour mondiale da 56 date e 125 milioni di dollari guadagnati (il più proficuo della storia secondo Billboard). Senza mai trascurare la carriera di attrice, produttrice e regista, nel 2005 arriva un nuovo album di inediti, “Confessions on a dance floor”, con il quale torna alla ribalta e si rende protagonista di un altro tour mondiale di straordinaria bellezza visiva, tra coreografie impressionanti e scenografie mozzafiato. Seguono altri importanti lavori in studio: “Hard Candy” (2008) e “MDNA” (2012). Sono solo gli ultimi di una lunga serie di numeri messi a segno durante la carriera da questa donna dalle mille risorse, figura a metà tra l’essere eroina di strada, romantica e drammatica, e spietata signora del glamour che ha rivoluzionato, a colpi di genio, lo star system a cui lei stessa appartiene.

Silvia Marchetti

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