Letta di ritorno dal tour in Europa: «Sono ottimista»

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«Torno a Roma ottimista. Più ottimista di quando sono partito». Questo il commento di Enrico Letta al termine dell’incontro con il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, ultima tappa di un tour che proprio in questi giorni ha portato il Premier italiano a Berlino, Parigi e Bruxelles.

Una serie di viaggi istituzionali, quindi, che non solo hanno voluto ridare prestigio all’Italia a livello internazionale, ma anche puntare l’attenzione sull’importanza di promuovere politiche europee incentrate non tanto sul rigore quanto sulla crescita e, infine, comunicare quelle che sono le intenzioni del nuovo governo italiano, che stando a quanto ha dichiarato lo stesso Letta «intende mettere al centro il tema del lavoro e, in particolare, della disoccupazione giovanile».

Un problema, quest’ultimo, che sembra essere la priorità del Premier: «la lotta alla disoccupazione giovanile è al primo posto – ha affermato Letta al termine dell’incontro con Barroso – Il nuovo governo deve assolutamente attuare delle manovre per bloccare questa emorragia. Credo – ha continuato – che ci vogliano risposte immediate sia a livello nazionale che da parte dell’Europa. Per questo motivo faremo di tutto affinché il consiglio europeo di giugno possa occuparsi in larga misura di un tema tanto urgente», che al momento sfiora in Italia un tasso del 40 per cento.

Intanto non sono mancati gli apprezzamenti da parte dei leader politici incontrati negli ultimi giorni, a partire dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, che in occasione del summit con Letta dello scorso 30 di aprile ha ribadito la sua stima nei confronti del giovane primo ministro italiano, sottolineando come il nostro paese «sia sulla buona strada». Una strada che, senza modificare il fiscal compact, secondo Letta dovrebbe prevedere non solo rigore, ma anche e soprattutto «politiche europee per la crescita».

Forte, su questo fronte, l’intesa con la Francia di François Hollande, che Letta ha incontrato proprio durante il suo tour in Europa. Un asse, questo, che vedrebbe i due paesi latini puntare l’attenzione più sulla crescita che sul rigore, così da poter riequilibrare i ruoli in Europa e suggerire delle valide alternative all’austerity della Merkel. Ed è all’interno di uno scenario di questo tipo che si inserirà anche l’incontro previsto per la settimana prossima a Madrid con Rajoy.

Positivo, infine, anche il commento di Barroso, che in occasione dell’incontro a Bruxelles ha affermato di essere «molto fiducioso il merito al fatto che si potrà certamente chiudere la procedura d’infrazione per deficit eccessivo» che riguarda l’Italia. Un commento a cui ha comunque aggiunto la necessità di accelerare le riforme strutturali nel nostro paese, così da poter generare i margini per la ripresa.

Intanto, però, dall’Ocse arrivano le prime raccomandazioni: no, infatti, ai tagli alle tasse. Manovra, questa, che stando a quanto affermato dal segretario Angel Gurria renderebbe difficile la ripresa economica ipotizzata proprio dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico per il 2014.

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