La questione meridionale torna a far discutere

sud italiaDopo 150 anni dall’unità, l’Italia è ancora divisa in due: Nord e Sud. La questione meridionale, nonostante sia stata accantonata negli ultimi anni, continua a essere uno dei punti nevralgici su cui i prossimi Governi saranno chiamati a intervenire, per sanare un divario, che prima di essere economico, è stato soprattutto culturale. Il Censis, l’istituto che effettua ricerche socio-economiche, ha programmato un incontro – che si svolgerà martedì 19 marzo, alle 10.30, nella sede del Censis, a Roma, in piazza di Novella – per presentare un rapporto sul  Mezzogiorno, che sta attraversando una vera e propria crisi sociale. L’evento è stato organizzato, come ogni anno, in onore di Gino Martinoli, fondatore del Censis che ha svolto il ruolo di presidente del Censis fino alla sua morte, avvenuta nel 1996. Nella lunga esperienza professionale di Martinoli, l’organizzazione delle risorse umane e la formazione hanno avuto un posto di grande rilievo, così come il tema dell’intervento pubblico nel Mezzogiorno. Nel 1961 fu chiamato infatti a presiedere il Centro residenziale di formazione e studi della Cassa per il Mezzogiorno (Formez). Anche la sua collaborazione con la Svimez era tesa ad approfondire i compiti che le strutture formative avrebbero dovuto svolgere. E anche il Censis nacque con l’iniziale obiettivo di continuare il lavoro della sezione sociologica della Svimez sui problemi della programmazione scolastica ed extra-scolastica nel Mezzogiorno e a livello nazionale. L’incontro si focalizza, al di là delle strutturali debolezze economiche delle regioni del Sud e dei problemi legati al lavoro, sull’intreccio della «questione meridionale» con i problemi attuali legati all’emergenza sociale, fra i quali lo scadimento del sistema scolastico, l’abbandono della sanità pubblica, i problemi dell’assistenza legati all’invecchiamento demografico.

La conferenza si apre con l’introduzione di Giuseppe De Rita, presidente del Censis. A presentare il rapporto Giuseppe Roma, direttore Generale Censis, Angelo Ferro, presidente Fondazione Oic Onlus, Carlo Flamment, presidente Formez Pa, Natale Forlani, direttore generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. In forse sono ancora Antonio Silvano Andriani, presidente Forum Ania-Consumatori, e Cesare Vaciago, direttore Generale Comune di Torino.

 

Commenti

commenti

Lascia un commento

Torna in alto