Conclave, chiuso il portone della Cappella Sistina

© fabiomax - Fotolia.com
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ECCO I PAPABILI

I 115 cardinali hanno posto la mano destra sul Vangelo e recitando una formula, antica quasi quanto la Chiesa, hanno fatto un giuramento in latino con accenti linguistici diversi che hanno evidenziato come il messaggio di Cristo si sia sparso in tutto il mondo.

«Prometto, mi obbligo e giuro. Così Dio mi aiuti e questi Santi Vangeli che tocco con la mia mano». Queste le parole pronunciate dai religiosi. I 115 cardinali – il cui limite d’età per l’ingresso in Conclave è di ottanta anni, secondo il regolamento varato da Paolo VI – si sono prima riuniti in preghiera nella Cappella Paolina e, dopo una solenne processione, sono entrati nella Cappella Sistina. Infine il giuramento e l’“Extra omnes”, ovvero l’invito a uscire di tutte le persone che non partecipano al Conclave dalla cappella, e la chiusura del portone protetto dalle guardie svizzere. Da questo momento più nulla si saprà. Gli occhi del mondo aspetteranno il segnale dal cumignolo posto sulla Cappella Sistina: quel fumo bianco che segna l’inizio di una nuova epoca, dopo le clamorose dimissioni di Benedetto XVI, decisione mai presa da un Papa in tempi moderni.

Questa sera, dunque, ci sarà la prima votazione e di conseguenza la fumata, che, tenendo presente quanto accaduto nei precedenti Conclavi e quanto scaturito dalla congregazioni, sarà certamente nera. Da domani, invece, sino all’elezione del nuovo Pontefice, le votazioni saranno quattro quotidianamente.  Sempre guardando alla storia, se l’elezione avvenisse tra domani e dopodomani, vuol dire che il nuovo Pontefice è un cardinale definito forte, cioè scelto tra gli ipotetici papabili, a differenza di quanto accaduto nel Conclave del 1978 quando fu eletto Giovanni Paolo II, quell’uomo venuto da molto lontano che i cattolici impararono ad amare e su cui nessuno sapeva nulla.

Maria Ianniciello

Ecco chi è Maria Ianniciello: https://www.culturaeculture.it/author/maria-ianniciello

 

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