A TEATRO BLONDI, IL PASTORE TEDESCO DI HITLER

©Marasco
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Blondi è un cane, ma non un cane qualunque. A Blondi che vive, impara e muore, più umana degli uomini, offre teatrale incarnazione e ritmica mimesi, Federica Fracassi, interprete della nuova produzione del Piccolo Teatro, in collaborazione con Teatro i, diretta da Renzo Martinelli. Lo spettacolo, in scena al Teatro Studio Expodal 22 al 28 marzo 2013, è parte del progetto Innamorate dello spavento, in cui l’autore Massimo Sgorbani, catturando le voci di alcune figure femminili legate al Führer, che precipitano inarrestabili verso la fine del Reich, indaga le infinite declinazioni dell’amore e della paura.

Blondi è il pastore tedesco di Hitler. Una femmina. Perdutamente innamorata del suo padrone. Una bestia che mangia, corre, gioca, ansima e muore. Per amore. Cavia di quel cianuro che fu l’unica via di fuga di un’epoca in rovina. Nel suo atipico racconto della vita del Führer c’è amore a quattro zampe, sottomissione, devozione, preghiera. Ma insieme all’amore c’è sempre la paura.

Il regista Renzo Martinelli indaga un immaginario che ha sentore d’infanzia e di terrore, quel genere di terrore che solo i bambini conoscono, quando si spengono le luci e dal buio può nascere, ancora e ancora, l’uomo nero. L’insolita interpretazione di Federica Fracassi restituisce la cieca abnegazione dell’animale per il padrone, che nel perverso contesto hitleriano, si traduce in una macabra condanna a morte.

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