FRA BIO E DIO. IL CIBO TRA CONOSCENZA, RESISTENZA E PENITENZA

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Il cibo: croce e delizia della nostra vita. Davanti a una deliziosa torta al cioccolato non sappiamo resistere ma ecco che scattano immediatamente i sensi di colpa per aver ceduto a un piccolo peccato di gola che ci porterà tante calorie in più da smaltire. Al delicato rapporto con il cibo è dedicato uno degli incontri del Festival della Mente in programma a Sarzana, La Spezia, dal 31 agosto al 2 settembre 2012. A discutere del tema “Fra bio e dio. Il cibo tra conoscenza, resistenza e penitenza” sarà Marino Niola che, sabato 1 Settembre, analizzerà le moderne tendenze in materia alimentare.

Senza grassi, senza zucchero, senza calorie, senza uova, senza latte, senza ogm. Oggi al cibo chiediamo soprattutto di essere senza qualcosa. E al di là delle buone intenzioni, siamo ossessionati da un’ideale di purezza e di leggerezza. Questa attenzione a quel che mangiamo fa del nostro modo di nutrirci la spia di un’insicurezza generalizzata, che proiettiamo sul cibo: facendo del controllo sugli alimenti il succedaneo rassicurante del controllo su una realtà che ci sfugge. Il risultato è un misto di etica e dietetica, salute e salvezza, normalizzazione del corpo e governo dell’anima. Un percorso sulle forme e funzioni del cibo nella società dell’insicurezza: dalla cibomania all’ortoressia, dal culto della magrezza alla crescita esponenziale dell’obesità, il cibo come un operatore simbolico che elabora i dati contraddittori del presente e costruisce ganci cognitivi e rituali cui appendere le nostre paure.

Marino Niola, antropologo della contemporaneità, insegna Antropologia dei simboli all’Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli dove dirige il Laboratorio di ricerca sociale sulla dieta mediterranea. Le sue ricerche includono il rapporto fra tradizione e mutamento culturale nelle società contemporanee e la persistenza del mito nelle forme contaminate del mondo d’oggi. Fa parte del direttivo dell’AISEA (Associazione Italiana per le Scienze Etno-Antropologiche). È editorialista de la Repubblica e su il venerdì di Repubblica cura la rubrica Miti d’oggi. Collabora con Le nouvel Observateur, il caffè di Locarno, Il Mattino di Napoli. Tra le sue opere principali: Totem e ragù. Divagazioni napoletane (Pironti, 2003); Don Giovanni o della seduzione (L’Ancora del Mediterraneo, 2005); I Santi patroni (2007), Si fa presto a dire cotto. Un antropologo in cucina (2009) e Non tutto fa brodo (2012) per il Mulino; Miti d’oggi (Bompiani, settembre 2012).

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