Chi nasce tondo…

Fig. 1
Fig. 1

   Provare ad immaginare la forma fisica di una entità astratta produce effetti strani. L’ho proposto a studenti universitari di storia dell’arte. “Secondo la Bibbia – osservava uno di loro – il Paradiso Celeste è perfetto, per cui ha forma rotonda, o meglio sferica; rotonda, per l’autore dell’Apocalisse, è anche la cosiddetta Gerusalemme Celeste, la città che nei cieli corrisponde alla Gerusalemme terrena; e quindi dobbiamo pensare che fosse rotondo anche il Paradiso Terrestre, abitato dagli uomini prima del peccato originale”.

   Grande fu perciò la loro meraviglia nel vedere che nella mente degli uomini del Medioevo la forma rotonda di quelle tre entità astratte diventava a volte quadrata, come mostrano le miniature (Figg. 1-3). Per gli studenti, quel tentativo inspiegabile di quadratura del cerchio contraddiceva la geometria euclidea e il detto antico che chi nasce tondo non diventa quadrato, metafora della immutabilità del destino. A proposito del Paradiso Terrestre, ho fatto allora notare che la ‘forma quadrata’ nata dall’immaginazione degli artisti, insieme all’aggettivo ‘terrestre’, ha indotto qualcuno a ritenerlo una realtà concreta, rintracciabile da qualche parte con i metodi dell’archeologia, come è accaduto per l’arca di Noè.

Fig. 2
Fig. 2

   E’ stato Jerry Brotton, docente nella University of London, a spiegarci come e perché alcune immagini diventano realtà nel nostro cervello. Nel suo volume La storia del mondo in dodici mappe, ora tradotto per Feltrinelli Editore, Brotton fa l’esempio delle mappe geografiche che non possono certo descrivere mari e montagne, città e fiumi della terra, eppure ce li fanno vedere con la mente. Fig. 3A trarci in inganno è l’emisfero destro del nostro cervello, quello simbolico e affettivo, che ci fa addirittura identificare i simboli con le cose, per cui chi brucia una bandiera è sicuro di bruciare la nazione che odia, e non un semplice pezzo di stoffa. Del resto, l’aveva sorprendentemente anticipato nel primo Novecento il filosofo polacco Alfred Korzybski, quando scrisse che la mappa non è il territorio, cioè la rappresentazione grafica di un qualsiasi luogo, vero o immaginario, è soltanto un disegno su un foglio di carta.

   La questione sembrava chiarita, quando vidi che uno dei ragazzi si ostinava a cercare il Paradiso Terrestre su… Google maps!

 

                                                             ELIO  GALASSO

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