Udine, giovani e precariato al centro di alcuni dibattiti

Nella foto Chiara Saraceno

Approfondire i temi cruciali e le questioni aperte della nostra epoca e rispondere alla domanda sempre più pressante di strumenti per decifrare la complessa realtà di oggi è quanto vicino/lontano – l’associazione di Udine, fautrice dell’omonima manifestazione, nel corso della quale si svolge il Premio Tiziano Terzani,  si propone di fare fin dalla sua nascita nel 2005, come si legge in una nota inviata in redazione.  L’urgenza delle questioni legate alla crisi economico-finanziaria che in pochi mesi ha sconvolto il panorama mondiale e la vita di milioni di persone, generando smarrimento e un senso di insicurezza sempre più diffusi, ha di fatto imposto due delle tematiche portanti dell’ottava edizione del festival, in programma a Udine dal 3 al 6 maggio 2012. Con l’aiuto di esperti – giornalisti, economisti, sociologi, psicologi e insegnanti – si cercherà di indagare il fenomeno della precarietà con particolare attenzione alle conseguenze che lo stato di incertezza perenne ha sulle giovani generazioni. E ci si chiederà come sia possibile costruire società più giuste, dando risposte concrete all’inquietudine di chi rimane escluso dal mercato del lavoro globalizzato, e dai diritti e dalla dignità che esso comporta. Le due questioni, strettamente collegate, confluiranno nel dibattito in programma sabato 5 maggio alle 16.45 a San Francesco, fra due economisti, Michele Pellizzari, professore di economia delle risorse umane e microeconometria alla Bocconi di Milano, e Guy Standing, docente di Sicurezza Economica all’Università di Bath nonché fondatore e co-presidente del BIEN (Basic Income Earth Network), che studia e promuove l’introduzione di un reddito di cittadinanza garantito. A moderarli sarà Marco Panara, responsabile del supplemento “Affari&Finanza” di Repubblica. Il termine precarietà non evoca più una fase iniziale e transitoria della vita lavorativa di alcuni ma rappresenta ormai per milioni di persone, ragazzi e non solo, una condizione duratura, se non permanente. In altre parole, i precari fanno parte di una classe sociale mondiale dalla fisionomia estremamente frastagliata ma unita da un comune sentimento di insicurezza e di vulnerabilità. La domanda al centro del dibattito è come l’Occidente democratico possa garantire i diritti e la dignità, promessi dalle Costituzioni a tutti i lavoratori, a questa nuova classe prodotta dalla globalizzazione, condannata all’impossibilità di progettare il proprio futuro. Il problema della precarietà giovanile sarà considerato nelle sue molteplici implicazioni sociologiche e psicologiche nel confronto “Ragazzi. Fino a quando?”, in programma a San Francesco domenica 6 maggio alle ore 15. La sociologa Chiara Saraceno e lo psicoanalista Francesco Stoppa, moderati da Beatrice Bonato, insegnante al liceo Copernico di Udine, indagheranno la condizione prolungata di  interdipendenza forzata tra adulti e ragazzi conseguente alla crisi del mercato del lavoro. Se da un lato fasce sempre più ampie di giovani rischiano di restare esclusi da ogni autonomo progetto di vita, dall’altra gli adulti sono chiamati a svolgere nei loro confronti una funzione economicamente, socialmente e psicologicamente protettiva. Il risultato inevitabile è la minore autonomia di entrambi e una mancata evoluzione che rende sempre più arduo arrivare a un “passaggio del testimone”. Senza quasi soluzione di continuità, i giovani saranno al centro del confronto successivo, che prende il via alle 16.45, dal titolo nuovamente interrogativo “Serve ancora studiare?”, una domanda che nasce dal sentimento di frustrazione e di sfiducia dilagante tra i giovani laureati a cui il titolo di studio non garantisce più un lavoro qualificato. Di fronte alla complessità del momento, il sistema politico-economico non offre strumenti di orientamento. È invece più che mai urgente dare risposte all’altezza della questione democratica che vi è sottesa, conciliando istruzione, crescita sociale e sviluppo. Ne discuteranno Alberto Felice De Toni, preside della facoltà di ingegneria dell’Università di Udine e presidente della Commissione ministeriale per il riordino degli istituti tecnico-professionali, Marco Lodoli, scrittore ed editorialista di Repubblica sui temi che riguardano i giovani e la scuola, ed Eleonora Voltolina, responsabile della “Repubblica degli Stagisti”, magazine online di riferimento sul tema del mondo del lavoro per i giovani. Modera Aluisi Tosolini, pedagogista ed esperto di educazione interculturale.

 

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