“NO VUOL DIRE NO”, ECCO COME SI DIFENDONO LE DONNE

“La cultura al servizio del sociale” per smuovere le coscienze e annientare l’indifferenza verso ogni forma di violenza sulle donne… sui bambini, sugli anziani, verso i più deboli, il diverso e la diversità… Un’invocazione, dalla quale è nata un’associazione, che, nel suo stesso nome, raccoglie la determinazione di chi è fermamente deciso a dire: “No vuol dire No”. E’ stato un libro ad ispirare tutto: “Omicidio dell’anima” di Giancarlo Perazzini (Edizioni il Ciliegio) con prefazione di Irene Pivetti. Un saggio in cui alberga l’urlo liberatorio di Sara, la protagonista, che decide di raccontare il suo dolore allo scrittore lunigianese: una vita schiacciata tra violenze fisiche e psichiche e un odio/amore ancora tutt’oggi incomprensibile. L’orco? L’uomo che ha dovuto sposare per imposizione e che non lascerà fino alla morte di lui.  “No vuol dire no” è una iniziativa ideata e promossa da Irene Pivetti e Giancarlo Perazzini in occasione di uno dei tanti appuntamenti per la presentazione del saggio realizzate in molte città italiane (tra cui anche ad Avellino e presto anche a Benevento) e precisamente ad Episcopia, lo scorso 12 agosto, quando si è deciso di non parlare solo della storia di Sara, ma di dare voce e una mano concreta alle tante Sara imprigionate nei pregiudizi, legate da catene culturali, isolate nei contesti sociali e schiacciate dall’indifferenza. Un’azione reale, pratica e tangibile affinché le donne e tutte le persone oggetto di qualsiasi forma di violenza abbiano il coraggio di dire basta e riprendersi la vita tra le mani.

In attesa del sito ufficiale potete collegarvi alla pagina Facebook della community “No vuol dire No”  per avere maggiori informazione sull’associazione, che in attesa di un proprio organigramma e statuto è “promossa” dall’Onlus LTBF presieduta da Irene Pivetti: https://www.facebook.com/NoVuolDireNo

 


Commenti

commenti

Lascia un commento

Torna in alto