ILVA, L’APPELLO DI CONFIDUSTRIA

© Comugnero Silvana - Fotolia.com
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La situazione dell’ILVA di Taranto preoccupa  gli industriali e in particolare il Presidente di  Confindustria, Giorgio Squinzi, che così commenta i provvedimenti del GIP di Taranto che hanno disposto il sequestro del cuore produttivo del sito: «Non sono solo a rischio le sorti della prima acciaieria di Europa, di decine di migliaia di lavoratori e di un intero territorio; ad essere a rischio, proprio in un momento così delicato per l’Italia, è la stessa vocazione industriale del nostro Paese. Un provvedimento di questo tipo colpisce un’azienda che ha lavorato nel corso degli anni per adeguarsi alle norme ambientali e rappresenta un segnale difficile da comprendere per gli investitori, soprattutto esteri». Squinzi aggiunge poi:   «L’Italia si trova di fronte a scelte strategiche per il proprio futuro. Non possiamo rinunciare alla vocazione manifatturiera e siderurgica che ha portato l’Italia ad essere una delle prime potenze economiche mondiali. La storia dell’ILVA e della famiglia Riva sono la storia dell’industria italiana – continua -. La forte reazione dei lavoratori di queste settimane a difesa della dignità e del valore del proprio lavoro, conferma che è interesse di tutti salvaguardare questo importante sito produttivo. Ci aspettiamo, quindi, che sia garantita la continuità dei processi produttivi dello stabilimento di Taranto e difesa l’Ilva nella sua interezza», conclude il presidente di Confindustria, manifestando solidarietà e affetto a Emilio, a Nicola Riva e ai manager dell’azienda destinatari dei provvedimenti cautelari.

Ieri intanto a Taranto, dopo una settimana di presidi e scioperi, i dipendenti sono tornati al lavoro, in attesa di una nuova manifestazione che si dovrebbe svolgere il 2 agosto prossimo. Il giorno dopo il Tribunale del Riesame deciderà sui ricorsi.  E oggi anche il Pontefice da Castel Gandolfo ha lanciato un appello alle Istituzioni, che  – ha detto – «devono tutelare la salute e al contempo i posti di lavoro».

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