L’Albania che fa bene all’Italia

Più di 140 imprese tra italiane ed albanesi e oltre 350 incontri ‘business to business’. Questi i numeri della giornata “Albania in Europa: le nuove opportunità di cooperazione economica e industriale per le imprese italiane” svoltasi oggi, 7 maggio 2012, a Roma presso la sede della Confindustria. L’evento, organizzato da Confindustria, Fondazione Farefuturo e Unioncamere, in collaborazione con Sace e Simest e con il patrocinio dei ministeri dello Sviluppo Economico e degli Affari Esteri, è stato realizzato con l’obiettivo di consolidare i rapporti bilaterali e approfondire le opportunità di investimento nel Paese. All’iniziativa hanno partecipato, tra gli altri, il Ministro degli Affari Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata, il Vice Presidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria, Paolo Zegna, il Presidente di Farefuturo,  Adolfo Urso e il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello mentre, per parte albanese, il Primo Ministro di Albania, Sali Berisha, il Vice Ministro dell’Economia, del Commercio e dell’Energia, Enno Bozdo e il Direttore Generale dell’Agenzia Albanese per la promozione degli investimenti, Eneida Guria. Una delegazione importante a testimonianza del forte interesse verso il nostro sistema industriale e della volontà degli imprenditori italiani di rafforzare la propria presenza in un mercato sempre più strategico per l’Europa. Una priorità anche secondo il Ministro degli Affari Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata “La Farnesina è in prima linea nel sostenere il sistema produttivo italiano affinché vengano colte in pieno le enormi opportunità di investimento offerte dall’ Albania. La solidità dei legami fra i due Paesi è confermata, oltre che dalla storia, dalla geografia e dalla cultura, anche dai dati concreti: la comunità albanese è la seconda comunità straniera in Italia e la prima comunità universitaria nel nostro Paese, l’ Italia è al primo posto tra i partner commerciali dell’Albania, ed è anche il primo investitore straniero per numero di operatori e il secondo per valore degli investimenti. Fondamentale per raggiungere questi risultati è stata anche la liberalizzazione dei visti, che l’ Italia ha fortemente voluto, esercitando un forte impulso politico in sede di Unione Europea. Il Governo italiano ha piena fiducia nel futuro dell’Albania, e intende continuare a sostenerla nel suo cammino di modernizzazione economica e sociale. Siamo convinti che il posto naturale dell’ Albania sia in Europa”. Paolo Zegna, vice Presidente di Confindustria per l’Internazionalizzazione ha affermato: “La presenza di lavoratori qualificati, la crescente richiesta di prodotti ‘Made In Italy’ – sia alimentari, che tecnologici e meccanici – e la naturale vocazione dell’Albania quale piattaforma produttiva di beni e servizi, hanno contribuito in questi anni a farci diventare non solo ottimi partner commerciali, con una quota di oltre il 50% delle esportazioni albanesi detenute dall’Italia, ma anche partner per investimenti, con oltre 400 imprese italiane attualmente presenti nel Paese. A dare un ulteriore impulso positivo a questa tendenza, oltre alla vicinanza geografica e culturale dell’Albania e alle politiche per favorire gli investimenti stranieri, contribuiscono il progetto per la creazione di un moderno mercato finanziario – iniziativa che il Governo Italiano sta promuovendo grazie al contributo di Borsa Italiana – e l’imminente realizzazione di sei grandi parchi industriali, tra cui quello di Koplik al nord del Paese, aggiudicato ad alcuni imprenditori italiani”. Il Presidente della Fondazione Farefuturo, Adolfo Urso ha ricordato come “L’Italia, da sempre convinta supporter del processo di adesione dell’Albania nell’Unione europea apprezza gli sforzi fatti dal governo di Berisha, che ha creato condizioni favorevoli agli investimenti semplificando le procedure e riducendo drasticamente la pressione fiscale, con una legislazione sempre più armonizzata con quella europea. Questo ha creato nuove opportunità per le imprese italiane nei settori strategici dell’energia e delle infrastrutture ed ora anche nel turismo, nell’agricoltura e nella pesca. Con le nuove norme Tirana può diventare davvero una piattaforma produttiva per le PMI che vogliono entrare nei mercati dei Balcani in un sano processo di internazionalizzazione. L’Albania è profondamente cambiata, oggi è una vera opportunità – non più un rischio – che le aziende tricolori possono cogliere”. “Tra i Paesi in cui le imprese italiane possono trovare importanti occasioni d’affari – ha spiegato Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere – l’Albania offre opportunità assai interessanti in diversi settori tra cui l’agricoltura, il turismo e la green economy. Il sistema camerale può fornire know-how e formazione per migliorare la catena della distribuzione e della conservazione dei prodotti agro-alimentari ovvero sviluppare una diversificata offerta turistica, anche in virtù delle relazioni messe in atto nel quadro della Conferenza dei Presidenti delle Camere di commercio dell’Area INCE, delle iniziative finanziate dal MISE con la legge 84 del 2001, e di progetti in corso”. Nel corso della mattinata l’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi e il Direttore Generale di Poste Albanesi, Arqile Gorea hanno siglato un accordo tra le parti per la realizzazione di carte poste-pay emesse da Poste Italiane e destinate alla comunità albanese in Italia. Le carte saranno disponibili sul mercato da settembre. L’accordo prevede, inoltre, la consulenza da parte di Poste Italiane per la creazione di una joint venture che consenta alle poste albanesi di emettere carte in Albania.

Commenti

commenti

1 commento su “L’Albania che fa bene all’Italia”

Lascia un commento

Torna in alto